Circonvallazione ferroviaria di Trento: Rfi aggiudica i lavori

Assegnati al consorzio di imprese composto da Webuild, Ghella, Collini Lavori e Seli Overseas per un valore di 934 milioni. Irrisolto il problema dei terreni inquinati da piombo tetraetile.

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circonvallazione ferroviaria di Trento Tunnel del Brennero
La testa di una delle frese in servizio per la realizzazione del tunnel del Brennero, simile a quella che sarà utilizzata a Trento.

Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha ulteriormente accelerato aggiudicando i lavori per la progettazione esecutiva e la realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento della nuova linea ad alta capacità al consorzio di imprese composto da Webuild(capofila del raggruppamento), Ghella, Collini Lavori e Selbi Overseas per un valore di oltre 934 milionidi euro, finanziati anche con i fondi del PNRR.

Il progetto è finalizzato a incentivare lo spostamento modale dalla strada su ferro del trasporto merci, anche in vista della crescita dei flussi nei prossimi anni con l’attivazione del tunnel ferroviario del Brennero. L’opera, inserita nel corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo, è infatti uno dei lottiprioritari del potenziamento della linea ferroviaria VeronaFortezza, accesso sud al tunnel del Brennero.

La circonvallazione ferroviaria di Trento prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria a doppio binario di circa 13 chilometri, di cui circa 11 in galleria a doppia canna. La nuova infrastruttura avrà origine dalla linea ferroviaria esistente Verona – Brennero, all’altezza di Roncafort, e si ricollegherà a sud in zona Acquaviva. La fase realizzativa sarà accompagnata dall’Osservatorio ambientale istituito da provincia e comune di Trento. Per la realizzazione dell’opera è stato nominato Commissario straordinario Paola Firmi, vice direttore generale sviluppo e standard di RFI.

L’assegnazione dei lavori costituisce un’accelerazione dell’opera che dovrebbe essere completata entro il 2026, data limite prevista per l’utilizzo dei fondi Pnrr, ma non risolve la questione fondamentaledell’attraversamento dei terreni dell’area Sin di Roncafort fortemente inquinanti anche in profondità dalpiombo tetraetile frutto dell’attività della Sloi.

Come ripetutamente denunciato dai comitati spontanei di cittadini e dalle opposizioni in consigliocomunale e in quello provinciale di Trento, ancora non c’è nulla di certo riguardo alle modalità di attraversamento di questa bomba ecologica, che vedrà la realizzazione di una profonda trincea per ilraccordo tra lo sbocco della galleria e il riallineamento alla linea del Brennero esistente.

Il rischio è che a cantiere avviato tutto finisca per bloccarsi perché toccare in profondità aree fortementeinquinate da piombo tetraetile, agente fortemente tossico e cancerogeno anche in basse concentrazioni, è un fatto ancora irrisolto che espone pure gli amministratori locali e gli appaltatori a forti rischi personali di carattere penale per non avere assicurato la salute ai cittadini.

Ancora una volta, la politica trentina, sia quella che governa la Provincia con una giunta a guida leghista, che quella di sinistra che è a capo del Comune, dà una cattiva prova di sé, rendendo un cattivo servizioai cittadini, che sono chiamati a subire l’impatto del disagio dello sventramento di un quartiere cittadinodel centro storico per consentire lo sbocco Nord della nuova galleria, oltre al disagio del passaggio di oltre 300 treni merci al giorno per tutti quartieri a nord della città attraversati dall’attuale linea ferroviaria storica che sarà portata a quattro binari.

Insomma, la circonvallazione ferroviaria di Trento è un progetto concepito male, sviluppato in tutta fretta e che sarà gestito peggio. Non si esagera affermando che a cantiere avviato è molto probabile che sorgeranno molti problemi, sia di carattere geologico, idrico e di sicurezza, con probabile deciso allungamento dei tempi di realizzazionee del conseguenti costi. Sempre che venga effettivamente completato. Quando con maggiore riflessione si potrebbe ancora realizzare un’opera realmente utile al territorio senza penalizzare i residenti escoperchiare una bomba ecologica che attende di essere bonificata da quarant’anni, solo con il prolungamento verso Nord di un paio di chilometri delle gallerie. Ma la politica leghista e di sinistra (e RFI) non ha voluto saperne.

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