Autonomia differenziata o asimmetrica, tra Lep e fabbisogni standard

Boschetto: «bene approvazione ddl “Calderoli”. Ora lavoriamo per un Veneto più forte in un Paese più efficiente».  

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autonomia differenziata

L’Autonomia differenziata potrebbe diventare una realtà per quelle regioni che intendano richiederla dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri della proposta di legge del ministro alle RegioniRoberto Calderoli.

«E’ una straordinaria coincidenza che il momento di riflessione, attraverso la “lente” della piccola e media impresa del Veneto, organizzato a Vicenza sul disegno di legge sull’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario si sia svolto a poche ore dalla approvazione definitiva dello stesso in Consiglio dei ministri. Una approvazione che mantiene le promesse fatte in campagna elettorale – ha affermato Roberto Boschettopresidente di Confartigianato Imprese Veneto -. Un plauso al Governo che – in poco più di cento giorni – è riuscito a fare quello che mai era stato fatto prima. Ora la “palla” passa al dibattito politico in Parlamento su cui vogliamo incidere anche con proposte e documenti che redigeremo con iniziative come quella di oggi».

All’iniziativa organizzata dal Sistema di Confartigianato Imprese Veneto per fare il punto sull’autonomia differenziata hanno partecipato Gianluca Cavionpresidente Confartigianato Imprese VicenzaRobertoCiambettipresidente del Consiglio regionale del Veneto, Stelio Mangiameliprofessore ordinario di Diritto costituzionale che ha affrontato il tema “I problemi del regionalismo come forma della Repubblica e la differenziazione e Marco Stradiotto, referente per il federalismo e l’Autonomia di SOSE Spa, che ha parlato di Legge 42/2009 e autonomia asimmetrica: stato dell’arte e criticità.

«Sin dagli inizi del dibattito, interpretando le necessità delle imprese e dei territori -ha detto Boschetto -, abbiamo appoggiato e condiviso le azioni volte ad una maggiore autonomia della nostra Regione interpretandola come opportunità per rafforzare l’intero sistema Paese attraverso una competizione virtuosa tra sistemi regionali e riavvicinare i cittadini alla politica. Da subito abbiamo chiarito che auspichiamo una reale autonomia delle istituzioni locali ma, in uno Stato nazionale più forte, non più debole. Uno Stato che faccia bene i suoi compiti, anzi si rafforzisenza mortificare le competenze delle regioni o legiferare in modo erratico su questa o quella materia di riferimento regionale. Il punto fermo da cui partire è che sia lo stato centrale che le regioni devono aumentare la loro efficienza e la loro capacità di dare risposte alle economie e alle società locali, senza intralciarsi a vicenda come troppe volte abbiamo visto in questi anni».

Per Boschetto «si tratta di un percorso di differenziazione delle funzioni diverso da quello previsto per le regioniStatuto speciale ma, se nei prossimi anni le regioni avranno la maggiore autonomia che la clausola di asimmetria consente, l’Italia si sarà trasformata in un vero e proprio “Stato regionale”, più efficiente e snello. Noi immaginiamo un Veneto più autonomo, ma anche un Veneto più presente e che conti di più a Roma, non una regione che si ritira in una sorta di splendido isolamento».

«Confartigianato Veneto è sempre pronta e precisa nelle sue proposte, come quelle avanzate pochi giorni pima del referendum del 2017 in tema di autonomia che, ricordo, il Consiglio Regionale accolse – dichiara il presidente del Consiglio regionale del VenetoRoberto Ciambetti -. Mi stupisce che, chi oggi protesta e chiede il mantenimento dello status quo, non chieda anche maggiori servizi, migliori prestazioni e più efficienza. Noi invece siamo certi che con maggiore autonomia nelle materie che abbiamo chiesto, di certo potremmo migliorare, e di molto. Non vogliamo uno scontro Nord-Sud, ma desideriamo che tutti, e il Paese, colganol’occasione storica di modernizzare l’Italia e ridurre la spesa improduttiva. Mantenere l’attuale distribuzione del denaro pubblico, non risolve il problema delle inefficienze. Preoccupa l’azione di disinformazione mediaticache sta avvenendo che potrebbe rischiare di bloccare una riforma necessaria se vogliamo rimanere competitivi in un mondo sempre più complesso e veloce».

Nel suo intervento molto tecnico in cui ha portato esempi concreti di obiettivi di servizio/LEP per il sociale, asili nido e trasporto studenti con disabilità, per far capire la logica e l’attuazione, Marco Stradiotto ha sottolineato che «la legge di Bilancio per il 2023 ha già previsto le azioni necessarie e le procedure per la definizione dei LEPe ha già individuato SOSE come supporto per le diverse attività. L’autonomia differenziata o meglio l’autonomia asimmetrica può contribuire a ricucire il Paese. Sul tema dell’autonomia asimmetrica, nel corso degli ultimi anni, vi è stata una forte discussione a volte polemica e strumentale basata più su pregiudizi e sensazioni che sulla realtà dei fatti. Sul comparto degli enti locali, grazie alle attività svolte per attuare la legge 42, sono emerse le differenziazioni tra i diversi territori e l’esigenza di determinare gli obiettivi di servizio e i LEP.

Si prenda ad esempio il tema degli asili nido, i dati che abbiamo visto hanno evidenziato si trattava di un problema molto importante e serio che doveva essere affrontato, senza la legge 42 e il lavoro sulla mappatura della spesa e del livello dei servizi e senza la determinazione dei fabbisogni standard non sarebbe mai emersa la problematica e la necessità di determinare i LEP e le risorse sufficiente a garantirli. Le attività che verranno messe in atto per arrivare alla realizzazione dell’autonomia differenziata, in particolare la mappatura del livello di spesa statale e il relativo livello dei servizi, su scala regionale, ci permetterà di avere un quadro preciso della situazione e questo determinerà effetti positivi su tutti i territori e determinerà la determinazione dei LEP in tutti i servizi e le materie che toccano i diritti sociali e civili dei cittadini.

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