Mussolente (Vicenza). Il Tar Veneto ha respinto il ricorso di Bifrangi spa, l’azienda attiva nel settore della produzione di lamiere industriali in acciaio, che aveva richiesto l’annullamento del provvedimento del 2009 di rimozione di opere realizzate in assenza di permesso di costruire e realizzate in difformità rispetto alla D.I.A.
Bifrangi spa è assistita dagli avvocati Raffaele Bucci e Luigino Maria Martellato, mentre il Comune di Mussolente è assistito dal prof. avvocato Marcello Francanzani.
La vicenda risale al 2007 quando Bifrangi ha comunicato l’avvio dei lavori per la costruzione di una recinzione fronte strada e di uno scolo delle acque. Il Comune di Mussolente ha “inibito in autotutela gli effetti della denuncia di inizio attività perché l’altezza della recinzione era contrastante con quanto prescritto dal regolamento edilizio”. Sucessivamente nel 2009 “ha disposto la demolizione e la riduzione in pristino della recinzione sulla roggia perché in contrasto con l’autorizzazione idraulica” e ha disposto la demolizione e la riduzione in pristino della recinzione sulla roggia perché in contrasto con l’autorizzazione idraulica”.
Così Bifrangi spa ha impugnato al Tar Veneto entrambi provvedimenti. Nelle more del giudizio Bifrangi ha regolarizzato la posizione relativa alla recinzione della zona dello scolo “mediante l’acquisizione del nulla osta del Consorzio di bonifica”, per cui il Tar Veneto ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. Mentre per quanto riguarda la recinzione fronte strada il giudice amministrativo ha respinto il ricorso, condannando l’azienda al pagamento delle spese di lite.
Bifrangi spa è l’azienda vicentina tra i leader mondiali nello stampaggio a caldo di lamiere in acciaio per auto, macchine agricole e movimento terra con un fatturato che sfiora di 200 milioni di euro.
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