Missione americana per la “food valley” dell’enogastronomia emiliano romagnola

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A New York taglio del nastro per la rassegna allestita ad Eataly Downton. Bonaccini: «qui per continuare a crescere, sviluppo e occupazione attraverso qualità e innovazione del nostro agroalimentare»

 

bonaccini taglio nastro food valley new yorkLa “Food Valley” dell’Emilia Romagna è protagonista a New York dove il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha inaugurato la rassegna delle eccellenze enogastronomiche emiliano-romagnole, prodotti che fino al 20 novembre saranno in vetrina a Eataly Downtown nell’ambito della prima “Settimana della cucina italiana nel Mondo”, l’iniziativa promossa dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale in collaborazione con quelli dell’Agricoltura, dello Sviluppo economico e dell’Istruzione.

Prodotti che in tutto il mondo sono simbolo del “Made in Italy”: dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dagli Aceti balsamici alla Padina Romagnola, alla Mortadella Bologna, passando per il Sale di Cervia, il Cotechino Modena e i grandi vini. Grandi nomi e grandi marchi di una filiera – il comparto agroalimentare dell’Emilia-Romagna – che vale oltre 20 miliardi di euro, il 15% del totale nazionale, che dà lavoro (considerando anche i settori collegati) a oltre 300 mila persone e che nel 2015 ha messo a segno un valore record dell’export con quasi 5,8 miliardi di euro, +6,2% rispetto all’anno precedente. Un trend che continua anche nel 2016.  

«Parlano emiliano-romagnolo molti dei prodotti enogastronomici più apprezzati nel mondo, simboli della nostra terra e del suo saper fare – ha affermato Bonaccini -. Del resto, l’Emilia-Romagna detiene il record per produzioni di qualità, è la prima regione in Europa per numero di prodotti la cui origine e denominazione protetta vengono certificate dalla Ue: sono 44 in totale, 19 Dop e 25 Igp. Peraltro, lo scorso anno l’export del comparto agroalimentare emiliano-romagnolo ha raggiunto la cifra record di 5.8 miliardi di euro, che quasi certamente verrà superata al termine del 2016. E per rafforzare la promozione delle nostre eccellenze e della nostra cucina siamo qui a New York – nel 2015 l’export verso gli Usa del nostro agrofood è cresciuto del 28,5% – in occasione della settimana della cucina italiana ed emiliano-romagnola nel mondo, insieme alle istituzioni, al mondo produttivo e universitario della regione, per creare le condizioni per crescere ancora, aiutando le nostre imprese ad andare all’estero, attraendo investimenti e turisti in Emilia-Romagna, spingendo su ricerca e innovazione, contrastando le contraffazioni e proteggendo i nostro marchi. Tutto – ha concluso Bonaccini – per creare sviluppo e nuova occupazione». 

Il taglio del nastro (con il presidente Bonaccini, anche l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli, il console generale d’Italia a New York, Francesco Genuardi, e l’amministratore delegato di Fico Eataly World, Tiziana Primori) vede dunque l’Emilia-Romagna mettere a tavola il mondo. Esordio con il Parmigiano Reggiano Day, organizzato dalla Regione in collaborazione  con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, l’Enoteca dell’Emilia-Romagna e i cuochi dell’Associazione Chef to chef, la prima di una serie di giornate dedicate che  fino al 20 novembre vedrà protagonisti i prodotti Dop e Igp regionali. Obiettivo, raccontare le storie che hanno reso possibili alcune delle eccellenze enogastronomiche della Food Valley, con degustazioni guidate in tre appuntamenti quotidiani (alle ore 12, 13 e 18). 

Dopo il Re dei formaggi, si prosegue con la giornata dedicata al Prosciutto di Parma, quindi gli Aceti Balsamici di Modena e Reggio Emilia, poi la Mortadella Bologna e, domenica, il gran finale con il trionfo delle paste ripiene, nel solco della più genuina tradizione emiliano-romagnola. Il tutto in abbinamenti con i grandi vini dell’Emilia-Romagna (dal Sangiovese di Romagna,  alla Malvasia dei Colli di Parma, ai Lambruschi dell’Emilia, passando per il Pignoletto spumante  e l’Albana di Romagna)  e altre eccellenze quali la Piadina Romagnola Igp, il Sale di Cervia, il Cotechino di Modena Igp. 

«La qualità dei nostri prodotti, delle materie prime così come delle tecniche di produzione, è la nostra carta vincente nel mercato globale – ha aggiunto Caselli -. La dimensione internazionale è fondamentale per essere sempre più competitivi e come Regione stiamo lavorando con determinazione in questa direzione. Puntiamo su tipicità e sicurezza alimentare, con cicli produttivi caratterizzati da innovazione e sostenibilità ambientale. Così come è necessario fare gioco di squadra insieme al mondo produttivo e agire come sistema Paese: questa missione in Usa- ha chiuso l’assessore- si sposa con le iniziative specifiche che il Governo sta portando avanti per la promozione del Made in Italy nel Nord America».

L’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia e in Europa per prodotti Dop e Igp: ben 44, con un valore alla produzione di oltre 2,5 miliardi di euro, il 40% del dato nazionale e il 15% di quello europeo. Secondo la classifica Qualivita Ismea sull’impatto territoriale dei prodotti a Indicazione geografica in Italia, su 20 province, al primo e al secondo posto ci sono Parma (950 milioni di euro) e Modena (376 milioni), al quarto Reggio Emilia con 355 milioni. All’ottavo posto Bologna con 290 milioni. Emiliano-romagnolo anche il ristorante che nel 2015 è stato incoronato migliore del mondo da “50 Best Restaurant”, ovvero l’Osteria Francescana di Modena dello Chef Massimo Bottura, tra i protagonisti della missione emiliano-romagnola negli Usa insieme ad altri grandi cuochi  stellati di “Chef to Chef” quali Igles Corelli, Riccardo Agostini e Alberto Bettini, insieme alle Mariette di Casa Artusi.   

Gli Stati Uniti sono per l’agroalimentare regionale il mercato più importante fuori dall’Unione europea con un export in costante crescita e che dopo il +28,5% messo a segno nel 2015 vede proseguire il trend positivo anche nei primi sei mesi del 2016, che hanno fatto registrare un +8,9%. 

La missione a New York, guidata dal presidente Bonaccini, vede la partecipazione del comune di Bologna, del comune di Parma, città designata nel 2015 dall’Unesco come “Città Creativa della Gastronomia”, di FICO Eataly World (il grande parco tematico che a Bologna vedrà riuniti tutti i saperi dell’eccellenza enogastronomica emiliano-romagnola e italiana), della Fondazione FICO per l’Educazione alimentare e alla sostenibilità, di Casa Artusi, dei consorzi di tutela e dell’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna.

Oltre alla promozione dei prodotti regionali, al centro degli incontri istituzionali previsti, fra cui quello con rappresentanti della Food and Drug Administration americana, ci sono i progetti di internazionalizzazione dell’agrofood e le iniziative sul fronte dell’attrattività degli investimenti, in collaborazione con  l’Istituto per il commercio estero (Ice), e temi come le barriere doganali, la protezione dei marchi regionali, la lotta alla contraffazione e il riconoscimento delle Indicazioni d’origine europee.

La missione istituzionale a New York segue di un anno quella in California, dove il presidente della Regione firmò un importante accordo sui cambiamenti climatici, ed è anche l’occasione per parlare di innovazione legata al cibo, salubrità e sicurezza alimentare, ma anche delle tecniche agricole più rispettose dell’ambiente.