Allevatori trentini in assemblea all’insegna di un 2017 positivo per la zootecnia provinciale

Le quotazioni del latte alimentare, dei formaggi e del burro si sono mantenute interessanti; ancora in calo i consumi della carne. Il valore della produzione delle 1.147 aziende associate, ha raggiunto i 14.690.000  euro. 

0
958

Il 2017 è stato un anno positivo per la zootecnia in provincia di Trento. L’allevamento dei bovini da latte, che rappresenta la quota più rilevante della zootecnia provinciale, e quello dei bovini da carne hanno sostanzialmente confermato i risultati dell’annata precedente.

È quanto emerge dall’assemblea annuale della Federazione Provinciale Allevatori che ha approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre presentato ai soci dal direttore Claudio Valorz. Il valore della produzione ha raggiunto i 14.690.000 euro. Il patrimonio netto si è attestato sull’importo di 6.819.000 euro e testimonia la solidità della cooperativa. L’utile è stato di circa 60.000 euro.

Gli allevatori soci della Federazione sono 1.147 per oltre trentamila capi bovini, 95 le aziende di ovicaprini con più di 1.700 capi, 300 gli allevamenti di cavalli Haflinger e Noriker con 650 capi in selezione.

«Relativamente agli andamenti economici il 2017 – ha riferito Valorz – si è chiuso con risultati positivi. Le quotazioni del latte alimentare, dei formaggi e del burro si sono mantenute interessanti nel corso di tutto l’anno e questo ha consentito a molte aziende di programmare sia la gestione che gli investimenti. I bilanci dei caseifici non sono ancora chiusi, ma l’andamento economico non si discosterà molto dai risultati del 2016 con liquidazioni agli allevatori che dovrebbero essere comprese tra 0,50 e 0,60 euro per litro. Determinanti per questo successo sono le politiche della qualità dei prodotti e l’organizzazione dell’attività in forma cooperativa».

Per quanto riguarda il bestiame da vita si è confermata una sostanziale tenuta delle quotazioni registrate nel 2016 e lo stesso si può dire per i comparti dei vitelli scolostrati, delle vacche da macello e dei vitelloni da carne.

Bilancio di segno negativo invece per la carne, i cui consumi sono diminuiti anche nel 2017 per effetto della flessione dei consumi alimentari in generale e di campagne di informazione non favorevoli che hanno penalizzato la carne rossa. Si è registrata una parziale tenuta dei consumi di carne locale, in particolare di quella commercializzata attraverso il punto vendita della Federazione Allevatori.

«Mentre le organizzazioni degli allevatori a livello nazionale risentono di un pesante taglio di risorse pubbliche – ha evidenziato il presidente, Mauro Fezzi nel suo intervento – in Trentino la politica provinciale è stata anche nel 2017 molto vicina al mondo zootecnico». Agli attuali e ai futuri amministratori della Provincia, che risulteranno in carica dopo le elezioni di ottobre, Fezzi ha rivolto due richieste. Prima: «per far fronte ai danni causati dai carnivori, in particolare dai lupi, l’attivazione di misure che possano ristorare gli allevatori per la perdita degli animali ma anche per i costi indiretti legati alla diversa organizzazione dell’attività di alpeggio, che grava sulle loro spalle». Seconda richiesta: «come avviene per altri settori dell’economia locale, una parte del bilancio provinciale possa essere dedicata al sostegno dell’agricoltura tornando la Provincia ad investire anche in questo ambito». Nella legislatura provinciale in corso, il finanziamento del comparto agricolo è passato soprattutto attraverso l’impiego dei fondi dell’Unione Europea.

L’assemblea ha anche provveduto al rinnovo delle cariche sociali scadute. Nel consiglio di amministrazione della Federazione Allevatori, alleggerito di tre rappresentanti a seguito della modifica dello statuto, sono stati riconfermati Antonello Ferrari (Val del Chiese), Flavio Sighel (Alta Valsugana) e Stefano Albasini (Consulta sezioni di razza), mentre sono stati nominati per il primo mandato Michel Pedrin (Allevatori Valsugana) in sostituzione di Antonio Cenci e Gianluca Graziadei (Valle dell’Adige) in sostituzione di Mirko Endrizzi.