“IoSonoFVG”: sono 50 le prime aziende a fregiarsi del marchio territoriale

Diverse tipologie del settore agricolo e agroalimentare. Garantire la tracciabilità e l'origine regionale dei prodotti.

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Caseifici e stagionatori di formaggi, salumifici, aziende frutticole: le prime cinquanta aziende che possono utilizzare il nuovo marchio regionaleIoSonoFVG” appartengono ai settori agricoli e agroalimentari più disparati. 

A poche settimane dal lancio del progetto di promozioneIoSonoFVG” voluto dal governatore Massimiliano Fedriga e dall’assessore regionale Stefano Zannier, si è insediato il comitato tecnico di controllo che ha esaminato le richieste di adesione giunte immediatamente dopo l’attivazione della procedura attraverso il portale web dedicato. 

L’agenzia di cluster Agrifood FVG, a cui è stata affidata la gestione del marchio, ha ideato una soluzione snella e completamente digitale, per semplificare il più possibile la procedura, che è completamente gratuita e non prevede costi per le imprese richiedenti. 

Le prime aziende iscritte sono state la produttrice di mele Pomis di Chiasiellis, CheLumaca! di Colloredo di Monte Albano ed Enzo Piva di Fagagna. Scorrendo l’elenco ci sono numerose aziende vinicole, tra cui Marina Danieli di Buttrio, Fondazione De Claricini di Moimacco e Pitars di San Martino al Tagliamento, i salumifici Sfreddo di Trieste, Wolf di Sauris e Lovison di Spilimbergo, le latterie di Palse, di Marsure, di Visinale e Montanari di Villesse, come anche il gruppo Pezzetta di Fagagna e molte altre ancora. 

I criteri per ottenere il marchioIoSonoFVG” sono la sostenibilità delle imprese e la tracciabilità delle materie prime dei prodotti. In questo modo, uno degli obiettivi è che il Friuli Venezia Giulia non solo venga conosciuta come regione di grandi principi quali la laboriosità e il saper fare, ma anche come regione che premia, stimola e valorizza le imprese che contribuiscono allo sviluppo sostenibile del suo territorio. I prodotti che potranno fregiarsi del marchio dovranno dare tutte le informazioni in merito alla loro origine, la quale dovrà essere locale per le filiere che dispongono di materia prima regionale. 

Queste prime aziende autorizzate potranno richiedere ed apporre il logo con l’aquila di colore blu sui loro prodotti. Le etichette saranno dotate del marchio combinato con un QR-code che, attraverso la fotocamera del cellulare, darà al consumatore informazioni sull’origine dei prodotti e sul loro produttore in tempo reale, così da garantire la totale trasparenza, elemento ormai indispensabile nel campo sia della sicurezza alimentare, sia dell’enogastronomia di qualità. 

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