Mappa Covid-19, Il NordEst cambia ancora colore con l’Emilia Romagna in “Arancio”

Situazione preoccupante in Trentino Alto Adige. Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia rimangono in “Giallo”.

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mappa covid-19

La roulette delle regioni a colori ha fatto un altro giro e da lunedì prossimo la mappa Covid-19 cambia ancora con l’Emilia Romagna vira dal “Giallo” all’“Arancio”, unendosi così al Trentino Alto Adige dove la situazione pandemica è decisamente preoccupante, con il Trentino che fa registrare l’Indice Rt più alto d’Italia, a quota 1,23, distanziando decisamente Alto Adige (1,16), Lombardia (0,95), Veneto (0,81) e Friuli Venezia Giulia (0,80).

Per le zoneArancioscattano diverse limitazioni alla mobilità e alle attività delle persone e delle aziende, suddivise tra comuni con più o meno di 5.000 abitanti.

Disposizioni valide per i comuni con più di 5.000 abitanti

  • • La regola generale stabilisce un divieto di spostamento in entrata e in uscita dai confini del proprio comune, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute ovvero situazioni di necessità;
  • • è possibile spostarsi fuori dal proprio comune anche per recarsi presso le attività e i servizi non sospesi, laddove questi non siano disponibili nel proprio comune; tale possibilità di scelta può derivare anche da motivi di maggiore convenienza economica. In tali casi bisogna in via prioritaria recarsi presso il comune contiguo o, in mancanza di tale attività/servizio nel comune contiguo, presso il comune più vicino che offra tali attività/servizi; è altresì consentito recarsi presso chiese/luoghi di culto posti anche in comuni differenti dal proprio, laddove questi siano abitualmente frequentati e al fine di partecipare a funzioni religiose;
  • • è consentito spostarsi entro 30 km dai confini comunali (calcolando tale distanza sulla base del percorso prescelto e non in linea d’aria), anche con mezzi di trasporto pubblici o privati, per lo svolgimento dell’attività sportiva in forma individuale. Tale limitazione dei 30 km non si applica per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non, partecipanti agli eventi e alle competizioni internazionali previsti dall’art. 1, comma 10 lett. e) del Dpcm 14 gennaio 2021;
  • • lo spostamento verso una sola abitazione privata è consentito, in ambito comunale, una volta al giorno e tra le ore 5,00 e le ore 22,00, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi in tale abitazione. Le due persone che si spostano potranno portare con sé minori di anni 14 su cui esercitano la potestà genitoriale o persone disabili o non autosufficienti conviventi;
  • • è sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio e abitazione. A tali fini, è possibile altresì uscire dal territorio del proprio comune, laddove lo spostamento sia giustificato dalla necessità di raggiungere una “seconda casa” (in tal caso è necessario dimostrare di possedere un titolo di legittimazione antecedente al 14 gennaio 2021).

Disposizioni valide per i Comuni fino a 5.000 abitanti

  • • La regola generale stabilisce la possibilità di spostamento libero in entrata e in uscita dai confini del proprio comune, senza necessità di giustificazione mediante apposito modulo, purché si rimanga nell’arco di 30 km da tali confini (calcolando tale distanza sulla base del percorso prescelto e non in linea d’aria) e ad esclusione della possibilità di spostarsi verso il capoluogo di provincia. Oltre i 30 km sussiste la necessità di giustificare il proprio spostamento per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute ovvero situazioni di necessità; secondo quanto precisato dalle Faq pubblicate sul sito del Governo, è altresì possibile spostarsi sul territorio di altra regione o provincia autonoma, purché si rimanga nell’ambito dei 30 km dal confine del proprio comune, anche per andare a visitare parenti o amici una volta al giorno e tra le ore 5,00 e le ore 22,00 nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi in tale abitazione (in tale caso le due persone che si spostano potranno portare con sé minori di anni 14 su cui esercitano la potestà genitoriale o persone disabili o non autosufficienti conviventi);
  • • è sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio e abitazione. A tali fini, è possibile altresì uscire dall’ambito dei 30 km dai confini del proprio comune laddove lo spostamento sia giustificato dalla necessità di raggiungere una “seconda casa” (in tal caso è necessario dimostrare di possedere un titolo di legittimazione antecedente al 14 gennaio 2021).

In alcune zone dei territori, anche in quelli “Gialli”, nella mappa Covid-19 sono state istituite micro zoneRosse” per circoscrivere focolai puntuali di contagio, specie relativi alle nuove varianti della pandemia.

Intanto, il continuo apri-e-chiudi delle attività economiche a seconda dei colori della mappa Covid-19 della settimana sta sfiancando gli operatori economici. «Siamo oltre i numeri, i conti che non tornano, le richieste di informazioni su dpcm e decreti – afferma Massimiliano Peterlana, presidente di Fiepet Confesercenti del Trentino -. Gli imprenditori chiamano le associazioni di categoria disperati chiedendoci cosa stiamo facendo, cosa sta facendo la politica. Stiamo andando oltre la crisi economica. C’è un disagio generale e uno smarrimento preoccupante. Serve invertire subito la rotta, c’è un allarme sociale che va già oltre la crisi economica». 

Peterlana si fa portavoce anche dei giovani imprenditori, dei tanti startupper che tra il 2019 e i primi mesi del 2020 hanno aperto un’attività coltivando il sogno di fare impresa: «da anni andiamo dicendo che bisogna investire sui giovani, coloro che traghetteranno la crescita economica del nostro territorio nel futuro. Le menti brillanti che danno linfa e vivacità all’innovazione, quelli che hanno la capacità creativa che andiamo continuamente ricorrendo. Non è una gara a chi è più disperato, lo abbiamo già detto e lo ripetiamo, ma la crisi sta arrivando dappertutto». 

Per Peterlana «la sopravvivenza delle aziende è legata ad un filo che, se si rompesse, comprometterebbe tutto il sistema economico. La politica deve mettere in campo azioni economiche puntuali ed immediate».

E la situazione è particolarmente grave verso il mondo delle professioni, ordinistiche e non, dove il professionista ha ormai esaurito tutte le risorse che gli consentivano di tenere aperta l’attività anche in carenza di commesse da parte del mondo delle aziende. Particolarmente in difficoltà sono quei professionisti connessi al mondo della comunicazione, dell’organizzazione e gestione di eventi, della cultura e dello spettacolo, i quali dallo Stato hanno fino ad oggi ricevuto solo le briciole, trattati pure peggio degli sfaticati del reddito di cittadinanza, mancetta pure erogata a mafiosi e malfattori. Pure il neo premier Draghi si è accorto della situazione drammatica in cui versa il mondo delle professioni. Sarebbe opportuno che, come autorizzato dall’Unione europea, per tutti i professionisti che hanno subito un calo di almeno il 30% di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 venisse immediatamente erogato un contributo che copra almeno le spese vive sostenute nel periodo, ad iniziare da affitti, bollette, rate di leasing per apparecchi e costo di servizi o, in alternativa, copiare dalla Germania che ha erogato indistintamente a tutte le piccole partite Iva un contributo a fondo perduto di 15.000 euro a testa per consentire loro di rimanere a galla.

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