Granarolo, il 2013 chiude con fatturato a 993 milioni di euro e utile netto di 8,5 milioni

0
422
latte in tazza 1
latte in tazza 1Prosegue il piano di internazionalizzazione con un’ulteriore accelerazione nell’anno in corso. Export area UE: +187% nel 2013. Quota fatturato estero al 14%, obiettivo 2014 al 20%

Il consiglio di amministrazione di Granarolo S.p.A. (società controllata dalla cooperativa Granlatte per il 77,48% delle azioni; altri azionisti: Intesa Sanpaolo 19,78%, Cooperlat 2,74%) ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2013 che sarà sottoposto all’assemblea degli azionisti il prossimo 29 aprile.

Il gruppo Granarolo, uno dei principali protagonisti dell’agroalimentare italiano, comprende due realtà diverse e sinergiche: un consorzio di produttori di latte – Granlatte – che opera nel settore agricolo e raccoglie la materia prima – e una società per azioni – Granarolo S.p.A. – che trasforma e commercializza il prodotto finito e conta 8 siti produttivi dislocati su tutto il territorio nazionale e 2 siti produttivi in Francia. Il Gruppo Granarolo rappresenta la più importante filiera italiana del latte direttamente partecipata da produttori associati in forma cooperativa. Riunisce infatti circa 1.000 allevatori produttori di latte, un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con 70 mezzi, 1.200 automezzi per la distribuzione, che movimentano 750 mila tonnellate/anno e servono quotidianamente più di 60.000 punti vendita presso i quali 11 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti Granarolo.

«Siamo soddisfatti dei risultati 2013, testimoniano la validità delle scelte strategiche intraprese per acquisire le dimensioni di protagonista globale con una forte vocazione internazionale – ha detto Gianpiero Calzolari, presidente del consiglio di amministrazione di Granarolo S.p.A. -. Abbiamo fatto importanti passi in Europa attraverso l’acquisizione di Codipal, leader in Francia nel segmento dei formaggi italiani e costituito Granarolo UK. Il 2013 rappresenta per Granarolo il primo anno di piena attuazione del piano strategico 2012-2016 con importanti risultati sul piano internazionale e il raggiungimento di una quota di fatturato estero del 14% che ci consente di confermare l’obiettivo del 20% che ci siamo dati per il 2014. Il contesto in cui abbiamo operato è difficile: ci confrontiamo con la debolezza strutturale dei consumi domestici ed una dinamica inflattiva della materia prima – che ha visto il costo del latte raggiungere i livelli più alti degli ultimi 10 anni. Il risultato raggiunto è il frutto del lavoro coeso di tutti gli attori della filiera (soci allevatori e azionisti, dipendenti, partner, clienti e fornitori, consumatori) che qui mi preme ringraziare». Secondo Calzolari «il 2014 sarà ancora un anno di crescita con un duplice obiettivo. Da un lato prevediamo di consolidare il mercato europeo con ulteriori accordi e collaborazioni, dall’altro guardiamo con attenzione ai mercati extra UE, in particolare quelli asiatici dove possiamo valorizzare la filiera italiana e le eccellenze del “Made in Italy” all’estero».

Nel 2014, è prevista l’apertura di una sede commerciale in Cina per distribuire sui mercati orientali latte UHT, alimenti per l’infanzia, gelati e formaggi a marchio Yomo. Sono in fase di valutazione avanzata i mercati di Usa, Canada, Sud America e Medio Oriente.

I ricavi consolidati delle vendite hanno raggiunto 992,9 milioni di euro, in aumento del 7,6% (+70,3 milioni di euro rispetto al 2012) principalmente per la variazione di perimetro societario, conseguente al consolidamento delle vendite del Gruppo Codipal a partire dal 1° marzo 2013.

La divisione “Latte e Bevande” presenta un decremento del fatturato del 3,6%, per effetto di minori volumi conseguenti alla flessione dei consumi registrata in particolare nel mercato domestico. Quella “Derivati del Latte e Altro” registra un notevole incremento (+19,6% rispetto all’anno precedente) derivante dall’inclusione nel perimetro di consolidamento del Gruppo Codipal. Si segnala il significativo incremento delle vendite all’estero con una crescita del 187% in area UE.

Nel 2013 i costi diretti di produzione sono aumentati del 12,1%, sia per effetto di dinamiche inflattive della materia prima – che nel 2013 ha raggiunto i livelli di prezzo più alti degli ultimi 10 anni – sia per i costi di aggregazione generati delle operazioni di acquisizione e partnership che hanno portato ad un nuovo perimetro societario.

L’Ebitda del Gruppo si è attestato 50,2 milioni di euro contro i 60,1 milioni di euro nel 2012. L’Ebit è pari a 17 milioni di euro, in diminuzione rispetto a 27,2 milioni di euro nel 2012. Il risultato netto di Gruppo è pari a 8,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di 11,5 milioni di euro del 2012.