Presentato a Verona la VI edizione del “Festival della Persona”

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PROGRAMMA Festival della Persona-1 1
PROGRAMMA Festival della Persona-1 1L’evento di Confartigianato il 2 e il 3 ottobre per il secondo anno consecutivo. Sanità in Italia a due velocità

Torna a Verona, per il secondo anno consecutivo e per la sua sesta edizione, il “Festival della Persona” organizzato da Confartigianato, Confartigianato Persone e Confartigianato Verona, nelle giornate di giovedì 2 e venerdì 3 ottobre 2014 tra il cuore della città di Verona, Piazza Bra, che verrà animata da postazioni e gazebo interattivi, e il Teatro Nuovo, che ospiterà convegni, seminari e appuntamenti dedicati al sociale, al welfare, all’uomo e alla donna.

Quest’anno i numerosi relatori che animeranno gli incontri del Festival della Persona dibatteranno sul tema “Una visione di Futuro dipende da noi – Scegliere di assumersi responsabilità, di dare, di intraprendere, di generare”, con il quale si indicano le persone e le comunità come protagoniste della trasformazione del presente.

La mattinata di giovedì 2, dalle 9.45, sarà dedicata all’apertura ufficiale del Festival, alla presenza del presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, del sindaco di Verona Flavio Tosi, del vice presidente della regione Veneto Marino Zorzato, del presidente della Camera di commercio Giuseppe Riello, del presidente di Confartigianato Veneto Giuseppe Sbalchiero e di Andrea Bissoli, presidente di Confartigianato Verona.

I lavori veri e propri saranno suddivisi in sei “spazi”: il primo, dal titolo “Andare al cuore di ciò che accade e appassionarsi”, condotto dal direttore del magazine “Vita” Giuseppe Frangi, alle ore 10.30, che coinvolgerà Michele Mezza, giornalista RAI e docente di Teoria e Tecniche dei nuovi media presso l’Università di Perugia, sul tema “Avevamo la luna… e l’Italia di domani?”, e Chiara Giaccardi docente di Antropologia dei media presso l’Università Cattolica di Milano sul tema “Cosa serve davvero per generare futuro? Quale rivoluzione?”.

Giuseppe Frangi, direttore del magazine “VITA” condurrà l’avvio del secondo spazio, sempre il 2 ottobre, dalle 12.15 al Teatro Nuovo. “Ambienti ed esperienze che ricreano istituzionalità”, il tema dal quale si inizierà a discutere su “Comunità e responsabilità – l’idea delle municipalizzate come beni di comunità”, con l’intervento di Andrea Rapaccini, presidente Associazione “Make a Change”- Movimento per il business sociale. Dalle 14,45 si affronterà il tema “Parole essenziali: alleanza, innovazione sociale – Idee per un nuovo abitare e per scuole delle comunità”, con Johnny Dotti, pedagogo e imprenditore del sociale.

Il Terzo Spazio, dalle 15,30, sarà dedicato al Sistema Confartigianato impegnato nel sociale, con il tema “Confartigianato per il ‘nuovo sociale’: temi per guardare, riflettere e ragionare insieme”, nel quale si confronteranno le varie realtà coinvolte, dall’I.N.A.P.A., all’A.N.A.P., dal C.A.A.F. all’A.N.Co.S.

I ragionamenti sugli sviluppi del “nuovo sociale” continueranno venerdì 3 ottobre, dalle 9.30, sempre al Teatro Nuovo. Angelo Carrara, delegato Giunta nazionale di “Confartigianato” al welfare e persona e Cesare Fumagalli, segretario generale di “Confartigianato Imprese”, condurranno il tema “Dopo il Welfare-State il Welfare: contrattuale, aziendale, territoriale, di comunità. Perché si può, e come”, con l’intervento di Franca Maino, direttrice “Secondo Welfare”. Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, introdurrà la platea alle mutazioni profonde dei contesti e della dimensione associativa, che impongono di cambiare spunti, pratiche esperimenti e idee, nel cantiere di Confartigianato per il sociale.

Il quinto spazio, “Una visione per il paese…, e la durezza della realtà”, dalle 14.45 si aprirà in un momento di dialogo e di confronto, al quale sono state invitate personalità del mondo delle Istituzioni, della politica e delle realtà sociali.

La conclusione della due-giorni, dalle 17.15, sarà affidata a Cesare Fumagalli.

Per Angelo Carrara, delegato Giunta nazionale Confartigianato per welfare e persona, «Verona è la città giusta per ospitare il Festival della Persona e, quindi, non è un caso che dopo il successo dello scorso anno si sia scelto di riproporla qui, anche per il 2014. Verona è l’ambiente ideale dove approfondire un nuovo modo di vedere e intendere la società, dove, soprattutto in un tempo di grandi mutamenti e di trasformazione come l’attuale, singoli e organizzazioni siano soggetti attivi e responsabili per tornare a generare benessere».

Andrea Bissoli, presidente Confartigianato Verona sottolinea l’impegno della categoria a favore del sociale: «mi auguro che anche quest’anno i Veronesi e chiunque si ritrovi qui a Verona per ammirarne le bellezze, colgano l’occasione di approfondire insieme a noi tematiche che riguardano la scuola e i giovani, il futuro delle nuove generazioni, il lavoro, la tutela degli anziani, le nuove scelte di rappresentanza e associative in loro favore, la salute».

A latere della presentazione del Festival, Confartigianato ha diffuso i dati di una rilevazione sui servizi sanitari condotta a livello nazionale. L’Italia continua a essere divisa sul fronte dell’efficienza dei servizi sanitari, specie riguardo ad uno dei più essenziali, il ricovero ospedaliero. In generale, ad un maggiore deficit del SSN regionale corrisponde una bassa soddisfazione espressa dai pazienti ospedalieri per i diversi aspetti del ricovero (assistenza medica, assistenza infermieristica, vitto e servizi igienici). Insomma, dietro ai deficit sanitari si nascondono inefficienze e sprechi che si traducono in una scarsa qualità dei servizi al cittadino.

A questo proposito si osserva che in Veneto, dove si registra il più alto attivo cumulato 2008-2012 nella gestione del Servizio Sanitario Nazionale (222 milioni di euro), la quota di utenti dei ricoveri negli ospedali insoddisfatti è solo del 13,1%, mentre nel Lazio, dove si registra il più alto deficit 2008-2012 pari a 5.511 milioni, la quota di utenti insoddisfatti praticamente raddoppia al 23,1%. Anche nelle altre regioni con elevato deficit è rilevante la quota d’insoddisfatti del ricovero ospedaliero: in Sicilia, con un risultato del Servizio Sanitario Nazionale cumulato tra il 2008 e il 2012 negativo per 521 milioni, la quota degli utenti insoddisfatti del ricovero ospedaliero è del 22,9%, in Calabria, con un deficit di 678 milioni, gli utenti insoddisfatti salgono al 28,2%, in Sardegna, con deficit di 947 milioni, gli insoddisfatti sono il 18,8%, in Puglia, con un deficit di 1.079 milioni, la quota di insoddisfatti è del 20,7% e in Campania, con il deficit che sale a 2.449 milioni, la percentuale di utenti insoddisfatti è del 29,2%.

Tra le regioni virtuose, dietro al Veneto, si trova l’Emilia-Romagna dove si registra un avanzo pari a 133 milioni con la quota di insoddisfatti del 12,3% e le Marche che, con un avanzo di 94 milioni, registra una più elevata quota di insoddisfatti del 25,1%. Seguono il Trentino Alto Adige, con 84 milioni di avanzo e dove gli insoddisfatti sono il 5,6% (livello più basso in Italia), in Friuli-Venezia Giulia, con un avanzo di 81 milioni, gli utenti insoddisfatti sono il 9,3%, in Umbria, con un avanzo di 51 milioni, la quota di insoddisfatti è dell’11,4%, in Piemonte, con un avanzo di 46 milioni, la quota di insoddisfatti è del 12,3% e in Lombardia, con un avanzo di 41 milioni, la quota di insoddisfatti è dell’11,7%.

Tra le inefficienze del sistema sanitario monitorate da Confartigianato, vi è il tempo richiesto per l’utilizzo di alcuni sportelli. Tra i più importanti quelli delle Aziende Sanitarie Locali. Confartigianato ha misurato il peggioramento delle prestazioni di queste strutture. Nonostante il moltiplicarsi delle opportunità offerte dall’ICT, dei servizi on line e dai call center per le prenotazioni, la quota di utenti che dichiarano attese di oltre 20 minuti per accedere agli sportelli delle Asl passa dal 39,3% del 2002 al 50,8% del 2012, con un incremento di 11,5 punti. All’opposto scende di 7,9 punti la quota degli utenti che rimangono in coda per meno di 10 minuti. In pratica le code agli sportelli delle Asl, in dieci anni, sono aumentate del 13,6%.

Nella classifica regionale, le code più lunghe agli sportelli delle Asl sono in Abruzzo (superiori del 18% rispetto alla media nazionale, con il 69,1% degli utenti in coda per oltre 20 minuti), seguita dalla Calabria (15,7% in più, con il 68,2% degli utenti in coda per oltre 20 minuti), Puglia (12,6% in più, con il 63,8% degli utenti in coda per oltre 20 minuti), Basilicata (11,2% in più, con il 63,0% degli utenti in coda per oltre 20 minuti), Campania (10,4% in più, con il 60,2% degli utenti in coda per oltre 20 minuti) e Lazio (10,3% in più, con il 61,8% degli utenti in coda per oltre 20 minuti).

All’opposto, le code più brevi si registrano in Alto Adige (lunghezza delle code inferiore del 40,7% rispetto alla media nazionale, con il 16,9% degli utenti in coda per oltre 20 minuti), in Trentino (37,1% in meno, con il 19,1% degli utenti in coda per oltre 20 minuti), in Valle d’Aosta (23,7% in meno con il 27,8% degli utenti in coda per oltre 20 minuti), in Emilia-Romagna (9,4% in meno con il 40,9% degli utenti in coda per oltre 20 minuti) e nelle Marche (9,2% in meno con il 41,1% degli utenti in coda per oltre 20 minuti).