Toponomastica Alto Adige: stop alla cancellazione dei toponimi italiani da parte del ministro Costa

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Biancofiore: «il presidente Mattarella deve fasrsi garante dello Statuto di autonomia speciale della provincia di Bolzano»

 

alto adige toponomastica cartelo bozen tedescoSulla proposta di abolire sostanzialmente oltre la metà dei toponimi italiani vigenti in provincia di Bolzano ancora un nulla di fatto. La Commissione dei Sei che doveva approvare una specifica norma di attuazione ha fermato il procedimento in attesa di un consulto con il ministro per gli affari regionali e autonomie, Enrico Costa, che ha chiesto di essere ragguagliato sulla questione.

Per il presidente della commissione paritetica, il senatore Francesco Palermo, «non si tratta di una battuta d’arresto, ma di un atto dovuto, di carattere istituzionale, visto che Costa è il ministro competente», ha precisato Palermo. In commissione sono proseguiti i lavori di messa a punto del testo, soprattutto per quanto riguarda la commissione, che sarà poi istituita con legge provinciale e che dovrà preparare l’applicazione della norma, sempre che questa veda la luce.

Sulla questione interviene nuovamente anche la deputata altoatesina di Forza Italia, Michela Biancofiore: «negli scorsi giorni ho scritto al premier Renzi e ho invocato l’intervento del presidente Mattarella affinché venisse rispettata la lettera dello Statuto d’Autonomia che è carta di rango costituzionale e che si attendesse il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge provinciale del 2012 che elimina migliaia di nomi italiani che infatti non si trovano nemmeno più sulle cartine geografiche edite in Alto Adige, rigorosamente ed esclusivamente in lingua tedesca». Per Biancofiore «chi si è preso la responsabilità di rinfocolare dissidi etnico linguistici che non trovano giustificazione alcuna, spero trovi il muro fermo delle più alte cariche istituzionali preposte a garanzia dell’unità del Paese. Siamo al ridicolo peraltro – afferma Biancofiore – mentre il premier Renzi si sbraccia per affermare che la sua riforma costituzionale porterebbe grandi risparmi, la Commissione paritetica dei Sei, già ingiustificatamente dispendiosa, vara un gruppo di esperti dal 25.000 euro per verificare ciò che è già scritto nero su bianco nello Statuto d’Autonomia: la toponomastica in Alto Adige deve essere rigorosamente bilingue senza se e senza ma». 

Biancofiore rilancia sull’autonomismo spinto dell’Alto Adige: «annuncio che presenterò un disegno di legge per l’abolizione della Commissioni paritetiche che sono incostituzionali e che avrebbero dovuto in origine varare solo 4 norme di attuazione e siamo ad oltre 200 che hanno fatto dell’Alto Adige uno Stato nello Stato. Non è possibile che 6 o 12 persone possano modificare lo Statuto di autonomia vigente in Alto Adige in barba alla procedura rafforzata prevista dalla Costituzione stessa con le famigerate 4 letture».