“Federazione Russa: nuovi modelli di cooperazione e proposte di investimento”

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Il convegno di Confindustria Venezia. Ice Mosca e Cciaa Venezia e Rovigo fa il punto sugli scambi. Zoppas: «mercato russo strategico per le nostre imprese»

 

confindustria venezia convegno russiaIl convegno “Federazione Russa: nuovi modelli di cooperazione e proposte di investimento” è stato organizzato da Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo, in collaborazione con ICE di Mosca, Confindustria, Camera di commercio Venezia e Rovigo Delta Lagunare ed il Consorzio Invexport ed è stato l’unica tappa per tutto il Triveneto.

Un mercato dalle potenzialità straordinarie, con potenziali 140 milioni di consumatori attirati dal “Made in Italy”, fondamentale per l’economia nazionale, svelato con la presentazione delle nuove linee guida di politica economica approvate dal Governo delle Federazione Russa e dei progetti investimento prioritari lanciati dalle più importanti Regioni del Paese. 

Soddisfatto per l’esito dell’iniziativa, Matteo Zoppas, presidente Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo: «al di là delle ultime vicissitudini politiche, il potenziale per il nostro Paese rimane elevato dato.  Il mercato russo dipende in massima misura dai beni stranieri e l’Italia gode di una favorevole percezione presso i consumatori locali. E questo potenziale mi auspico si possa tradurre possibilità concrete per i nostri imprenditori. Hanno le carte in regola per diventare partner strategici nel processo di industrializzazione della Russia partecipando ad alcuni progetti importanti». 

Per Zoppas «grazie al prezioso lavoro dell’Ufficio ICE di Mosca che ha già selezionato e condotto un’operazione di due diligence, oggi abbiamo potuto approfondire ben 93 proposte di collaborazione industriale in 14 Regioni russe. Esse riguardano i settori agroindustria, materiali di costruzione, automotive, chimica-plastica, farmaceutico-medicale, macchine utensili, metallurgia, logistica, aerospazio, macchine lavorazione legno, trasporti e infrastrutture e oil&gas. In un momento di difficoltà economiche e logistiche, offrire ai nostri imprenditori direttamente in casa, un ventaglio di tali opportunità lo ritengo davvero strategico. Questi sono i progetti più significativi che le regioni economicamente più sviluppate e aperte ai capitali stranieri hanno lanciato negli ultimi mesi. Rappresentano il nuovo corso dell’economia russa». 

Alla fine del 2014, il Governo di Mosca ha lanciato un massiccio piano di reindustrializzazione del Paese. Volto allo sviluppo e all’ammodernamento del sistema manifatturiero nazionale ed alla progressiva sostituzione delle importazioni dall’estero. Il potenziamento dell’industria nazionale è stato indicato come l’obiettivo economico primario in sostituzione di un modello di sviluppo imperniato sull’esportazione di materie prime. «Un processo che renderà necessario un conseguente adattamento delle strategie di internazionalizzazione delle nostre imprese verso il mercato russo – continua Zoppas -. Ovvero porre come obiettivo prioritario gli investimenti diretti o l’avvio di forme di collaborazione industriale con realtà locali e non più solo l’esportazione di beni e servizi. Ed in tutto questo un ruolo decisivo può essere assunto dal nostro sistema industriale. Abbiamo tanto da offrire in quanto a know-how, competenze e tecnologie». 

Occasioni importanti per il sistema imprenditoriale ribadite anche da Niccolò Fontana, primo consigliere, capo ufficio economico, Ambasciata d’Italia a Mosca: «stiamo uscendo da un periodo particolarmente duro ma le opportunità sono notevoli a patto che le aziende non siano particolarmente timide. Dobbiamo trovare strade alternative alla penetrazione di questo mercato senza però trascurare l’export. La strada principale rimane quella degli investimenti nella Federazione Russa, diretti o in joint venture con partner locali». 

L’Italia è il secondo partner commerciale della Russia in Europa ed il quarto a livello mondiale. Le imprese italiane stabilmente presenti sono oltre 400 di cui circa 70 con stabilimenti produttivi. Si registrano investimenti importanti nel settore energia e presenze industriali di rilievo in quelli ad alta tecnologia, quale aerospaziale e telecomunicazioni, negli elettrodomestici, nell’agroalimentare.