Salario minimo orario: con il Tfr è già sopra ai 9 euro

Cgia: spazi per incremento del reddito ci sarebbero con la riduzione delle tasse.

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Salario minimo per legge a 9 euro lordi all’ora? Non serve, c’è già. Se si conteggia anche la liquidazione (o TFR), istituto che tra i grandi paesi d’Europa è presente solo in Italia, nei Contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) sottoscritti dalle principali associazioni datoriali e sindacali, secondo l’Ufficio studi della Cgia la retribuzione oraria è già oggi superiore ai 9 euro lordi; anche in quasi tutte le categorie dell’artigianato che, tradizionalmente, è il comparto che conta i livelli retributivi d’ingresso più bassi tra tutti i settori economici del Paese.

Il problema è la proliferazione dei contratti “pirata”

Come spesso succede in Italia, la politica denuncia problemi reali, ma al termine della riflessione propone soluzioni sbagliate. Come in questo caso. In Italia è assolutamente vero che molti lavoratori presentano livelli retributivi molto bassi. Questo succede perché nella stragrande maggioranza di questi casi le aziende in cui lavorano vengono applicati CCNL firmati da associazioniimprenditoriali e da sigle sindacali non rappresentative che, grazie al vuoto normativo sulla rappresentanza sindacale presente nel nostro paese, possono praticare dumping sociale ed economico.

Dei 985 contratti di lavoro presenti in Italia, il 40% circa è sottoscritto da siglefantasma” che non rappresentano nessuno, ma diventano il “refugium peccatorum” per molti imprenditori spregiudicati che riescono ad “aggirare” i CCNL sottoscritti dalle sigle sindacali più rappresentative. Una pratica sempre più diffusa che consente a tanti titolari d’azienda di applicare contratti “pirata” con salario minimo orario da fame, spesso senza riconoscere nessuna voce aggiuntiva alla retribuzione, riducendo ai minimi termini l’indennità di malattia, il monte ore permessi e l’accesso alla formazione professionale.salario minimo

Buste paga più pesanti con meno tasse e contributi

Se oltre alla liquidazione si aggiungono anche le quote retributive riconducibili ai contratti integrativi regionali e/o aziendali, al welfare aziendale e alle altre indennità non incluse nelle tabelle retributive dei rispettivi CCNL (cioè in tutti i casi dove a firmare gli accordi sono le parti sociali più rappresentative del Paese), il minimo salariale è ben sopra i 9 euro lordi all’ora, anche nell’artigianato. Tuttavia, il problema rimane, in Italia le retribuzioni nette sono basse. Per renderle più pesanti, la Cgia sostiene che bisogna tagliare anche le tasse e i contributi. Una operazione che è iniziata con il Governo Renzi ed è proseguita, in modo del tutto insufficiente, con gli esecutivi Gentiloni e Conte Uno. Cosa che risolverebbe anche il problema dell’effetto trascinamento. Se, infatti, si ritoccasse all’insù la retribuzione prevista dai CCNL per i livelli più bassi, portandola a 9 euro lordi, la medesima operazione dovrebbe essere effettuata anche per gli inquadramenti immediatamente superiori. Diversamente, molti lavoratori si vedrebbero ridurre o addirittura azzerare il differenziale salariale con i colleghi assunti con livelli inferiori, pur svolgendo mansioni superiori a questi ultimi.

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