Corridoio del Brennero: nulla di fatto dal vertice Salvini-Gewessler a Stoccolma

L’Austria mantiene i limiti alla circolazione dei Tir. La Corte Ue respinge la richiesta di messa in mora di Bruxelles Respinta promossa da alcune associazioni di autotrasporto italiane.

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In occasione del Consiglio informale dei ministri Ue dei trasporti a Stoccolma, si è svolto un vertice tra il vicepremier e ministro dei Trasporti italianoMatteo Salvini, con la collega austriacaLeonore Gewessler, per cercare di risolvere la questione dei divieti unilaterali austriaci alla libera circolazione dei Tir di Italia e Germania lungo il corridoio del Brennero nell’attraversamento del Tirolo austriaco.

Nel corso del vertice, durato mezz’ora, secondo la nota diffusa dal Mit Salvini parerebbe essere stato deciso: «basta con gli inaccettabili divieti austriaci al Brennero», altrimenti l’Italia continuerà a chiedere una proceduradi infrazione da parte della Commissione Europea.

Secondo il Mit, la proposta austriaca di «aumentare i pedaggi e diminuire i passaggi lungo il corridoio del Brennero, dopo la violazione dei trattati che continua impunemente dal 2003, è graveirricevibile e senza alcun beneficio per l’ambiente. L’Italiachiede il rispetto delle regole europee e adotterà tutte le soluzioni per far valere i propri diritti» annunciando che Salvini sarà «presto al Brennero per verificare di persona la situazione e toccare con mano gli effetti dei blocchi unilaterali e illegittimi di Vienna».

Vienna respinge al mittente le accuse di Romaconfermando lo stallo tra le due posizioni: «dopo mezz’ora di colloqui, la posizione italiana rimane invariata – senza alcuna comprensione per la situazione insopportabiledelle persone che vivono lungo l’asse del Brennero – ha commentato Gewessler -. Dobbiamo andare avanti insieme e questo può essere fatto solo se tutte le parti, compresa l’Italia, si muovono. Non si può continuare a scaricare tutto sulla Uesenza contribuire a una soluzione» ribadendo la volontà di Vienna di cercare una soluzione con l’Italia, la Germania e la commissione europeaGewessler ha infine ribadito che le «misure di emergenza», ovvero i divieti in Austria, «sono in sintonia con il diritto europeo».

Sulla questione intervengono anche gli esponenti della politica e dell’economia altoatesina. «Con posizioni aut-aut non si va lontano, l’ho già detto. Per quanto riguarda il traffico pesante al Brennero un miglioramento della situazione è nell’interesse di tutti» ha detto il governatore altoatesinoArno Kompatscher -. Non è nell’interesse dell’Italia avere più inquinamento e non è nell’interesse dell’Austria ostacolare il flusso del traffico».

«Sosteniamo una circolazione delle merci lungo il Brennero che sia allo stesso tempo libera e sostenibile e che rispetti in egual misura le esigenze della popolazione, dell’ambiente e dell’economia. Per questo è indispensabile una soluzione europea che si basi su tecnologie climatiche ed ecologiche orientate al futuro – afferma HeinerOberrauchpresidente di Assoimprenditori Alto Adige -. Fare impresa in modo sostenibile richiede anche alle aziende un’assunzione di responsabilità nei confronti delle generazioni future. Siamo chiamati a puntare sul rafforzamento del trasporto su ferro, su soluzioni innovative come l’idrogeno o la mobilità elettrica e su un parco veicoli a basse emissioni. Sosteniamo inoltre il principio che “chi più inquina, più paga”: i camion vecchi e inquinanti devono pagare un pedaggio più alto rispetto ai veicoli moderni e a basse emissioni».

Per Oberrauch «i divieti non sono però la strada giusta: il maggior contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti non è stato dato dai divieti, ma dal progresso tecnologico e da soluzioni innovative».

Oberrauch spera, perciò, in una soluzione comune a livello europeo: “I trasporti ad alta intensità di emissioni inquinanti devono diventare più cari a livello europeo e globale. L’UE deve però adoperarsi per eliminare le attuali misure di limitazione del traffico in Tirolo. Gli ingorghi e il traffico bloccato producono solo ulteriore inquinamento ambientale».

Sulla questione interviene anche il viceministro ai Trasporti e alle InfrastruttureEdoardo Rixi, secondo cui «sul Brennero l’Italia sta scavando, l’Austria invece non sta scavando, noi siamo arrivati a mantenere esattamente i tempi di realizzazione del tunnel ferroviario, dall’altra parte sono in ritardo e questo quando mi succede anche con la Francia con la Tav e mi succede anche su altri valichi minori, la mia paura è che non tutti in Europa siano contenti di un nostro aumento della capacità ferroviaria, cioè ci chiedono di andare per ferrovia ma poi non ci consentono di avere i collegamenti ferroviari, e questo è un problema che il nostro paese deve affrontare in maniera molto chiara».

Intanto, la Corte di giustizia dell’Unione europea a Lussemburgo ha respinto, perché “inammissibile”, la messa in mora della Commissione europea per inazione nei confronti dell’Austria in relazione ai divieti imposti unilateralmente dal Tirolo lungo il corridoio del Brennero. La causa è stata avanzate da alcune associazioni di autotrasporto italiane che avevano denunciato «un lassismo inaccettabile da parte delle istituzioni europee a danno del sistema italiano; così facendo la Commissione europea colpisce la capacità del Paese di esportare le merci fuori dai propri confini».

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