La montagna cresce come destinazione delle vacanze estive

I dati dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano che vede crescere gli arrivi dei turisti stranieri. Allungamento della stagione fino ad ottobre.

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Le Dolomiti di Fassa. Panorama dal Col Rodella - Sassolungo, una delle destinazioni turistiche di montagna più affermata.

Per le vacanze estive, la destinazione dei turisti non è più solo il mare, ma cresce nelle preferenze la montagna, grazie ad una buona qualità dell’aria, passeggiate, sapori di malga, fattori che attirano sempre più italiani e stranieri.

La scelta di trascorrere la vacanza estiva in montagna sembrava una tendenza destinata a diminuire negli anni post Covid-19, ma così non è. «Tra gli Italiani che faranno una vacanza nell’estate 2023, ben il 15,2% degli stessi – spiega Massimo Feruzzi, curatore dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montanosceglierà una destinazione alpina o appenninica: un dato significativo che segna un +2,7% di preferenze rispetto ai dati consuntivi della passata stagione estiva, quando a scegliere di “salire in quota” per fare vacanza furono il 12,5% degli italiani. Complessivamente, le previsioni, anche se con una partenza un po’ a rilento, segnano dati in positivo per il periodo luglio/agosto – con una concentrazione di clientela nazionale, soprattutto ad agosto – e in seguito un bel prolungamento della stagione estiva sino a tutto settembre e buona parte di ottobre».

Per il ministro al Turismo, Daniela Garnero Santanché, «questa è una grande notizia per le varie destinazioni alpine e appenniniche e più in generale per la nostra industria turistica: significa, infatti, che va delineandosi un’offerta sempre più destagionalizzata, capace di attrarre visitatori in ogni periodo dell’anno e fornendo un assist al fondamentale processo di contrasto al sovraffollamento turistico sul quale il ministero del Turismo è sempre stato, e continuerà a essere, attento. In vista anche delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, che vedranno la montagna italiana protagonista, è un segnale importante».

La tendenza è positiva dappertutto ma dalla rilevazione dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montanoemergono alcune specifiche rispetto agli ambiti territoriali. Per quanto riguarda l’area alpina del NordOvest(Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia), le previsioni segnano un forte incremento di clientela straniera – Germania, Francia e Benelux in primis, ed anche clienti della Gran Bretagna – soprattutto per il periodo di fine giugno/luglio.

Anche nelle destinazioni alpine del NordEst (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia) è previsto un incremento di clientela straniera – tedeschi, svizzeri, polacchi e cechi, ma anche americani – e cresce la richiestadi praticare discipline sportive all’aperto e di servizi specifici per famiglie con bambini.

Le aree appenniniche dell’Italia centrale sono invece maggiormente condizionate dal meteo e subiscono andamenti più altalenanti, con prenotazioni last minute: forte concentrazione di clientela italiana di prossimità, con stranieri provenienti in particolare da Olanda e Belgio.

Feruzzi commenta il bilancio della stagione invernale 2022-23, con un livello di internazionalizzazione crescente della montagna: «il fatturato complessivo è salito infatti a quota 10,284 miliardi di euro, segnando una forte ripresa complessiva di 1.542 milioni (quindi +17,6% rispetto al fatturato totale registrato nell’inverno 2021/2022, che si era assestato a 8.742 milioni). Le presenze presso le strutture ricettive di montagna sono anch’esse aumentate in maniera considerevole (+15,7%) con un marcato incremento per quanto riguarda i flussi stranieri».

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