In un’epoca in cui le questioni ambientali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nelle decisioni giuridiche e nelle politiche pubbliche, l’intervento della Corte Suprema di Cassazione italiana rappresenta un precedente di notevole importanza. La decisione riguardante il ricorso n. 9427/2023, proposto da Marmolada s.r.l., assistita dall’avvocato Guido Barzazi name partner dello Studio Legale Barzazi in Venezia, contro la Provincia Autonoma di Trento, segna la prima volta che la Cassazione si esprime specificamente sul tema di un ghiacciaio, stabilendo importanti principi in merito alla gestione delle acque pubbliche e alla loro qualificazione giuridica.
La controversia
La società Marmolada s.r.l., gestore di un’area demaniale sul ghiacciaio della Marmolada, ha impugnato i provvedimenti della Provincia Autonoma di Trento relativi al rinnovo della concessione per l’utilizzo del ghiacciaio. L’azienda contestava la durata della concessione, ridotta a dieci anni con possibilità di rinnovo, rispetto ai venti anni precedenti, e l’assenza di una clausola di indennizzo in caso di scadenza o rescissione anticipata del rapporto.
Le questioni giuridiche
La questione centrale dibattuta dinanzi alla Cassazione riguardava la determinazione della giurisdizione competente a decidere sulla controversia. La società sosteneva che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche fosse l’organo giurisdizionale adeguato, vista la natura demaniale del ghiacciaio e la diretta incidenza dei provvedimenti impugnati sull’utilizzo delle acque pubbliche. La Provincia Autonoma di Trento, invece, riteneva che la competenza spettasse al giudice amministrativo.
La decisione della Cassazione
La Suprema Corte, con una dettagliata analisi normativa e giurisprudenziale, ha stabilito che i ghiacciai rientrano nella categoria delle acque pubbliche, come già delineato da precedenti disposizioni normative che li includono nel demanio idrico. Inoltre, ha affermato la competenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche nel decidere sulla controversia, sottolineando come la questione sollevata avesse un’immediata e diretta incidenza sull’utilizzo del demanio idrico glaciale.
In particolare la Cassazione ha innanzitutto riconosciuto che i ghiacciai sono da considerarsi acque pubbliche ai sensi del testo unico r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775. Questa conclusione trova fondamento in diversi elementi normativi, tra cui il d.P.R. n. 115 del 1973 e la legge provinciale di Trento n. 18 del 1976, che esplicitamente includono i ghiacciai nel demanio idrico. Un ulteriore elemento formale che ha rafforzato questa interpretazione è stata l’iscrizione del ghiacciaio della Marmolada nell’Elenco delle Acque pubbliche della Provincia di Trento, considerata dalla Corte come una chiara indicazione della sua appartenenza alla categoria delle acque pubbliche.
Il riconoscimento della competenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche
Sulla base di queste considerazioni, la Corte ha affermato che la controversia in oggetto rientra nella giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. La decisione ha sottolineato come le questioni sollevate dalla società ricorrente riguardino direttamente le modalità di utilizzazione del ghiacciaio e, di conseguenza, avessero un’immediata incidenza sulle acque pubbliche. In particolare, la contestazione della durata della concessione e dell’assenza di clausole di indennizzo implica una diretta interferenza con il regime di gestione del demanio idrico, giustificando la competenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche a decidere sulla controversia.
Implicazioni e Riflessioni
Questa decisione della Cassazione non solo chiarisce importanti aspetti legati alla gestione dei ghiacciai e al riconoscimento della loro natura di acque pubbliche: l’accento posto sulla diretta incidenza delle decisioni amministrative sull’utilizzo delle risorse naturali sottolinea l’importanza di una gestione attenta e sostenibile delle stesse, in linea con i principi di tutela ambientale che stanno acquisendo sempre maggiore rilevanza a livello globale.
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