Mercato auto, agosto ancora a picco: -25%

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Federauto: “così quest’anno il governo introiterà 3 miliardi in meno di Iva e tasse varie, oltre a espellere dal settore circa 220.000 lavoratori”

Agosto sta per terminare e puntualmente arrivano le prime anticipazioni circa l’andamento delle vendite di automobili. Secondo Federauto che ha interpretato il suo “panel” di concessionari, rivelatosi nel tempo molto affidabile, il mercato registra a oggi un -20% circa rispetto all’agosto dello scorso anno. Questo dato al netto delle chilometri zero che verranno immatricolate il 31 agosto.

Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente dell’associazione dei concessionari italiani “se ci concentriamo sulle vetture vendute ai privati la contrazione arriva al -25% circa. Questo è il dato progressivo ad oggi.

Questo dato conferma un andamento che proietta il 2012 a un mercato di 1.370.000 vetture, 630.000 in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Numeri che fanno tremare i polsi ai concessionari italiani di tutti i marchi commercializzati in Italia, ai manager delle Case automobilistiche ma anche al Governo che quest’anno introiterà circa 3 miliardi di euro in meno tra IVA e tasse varie”. Ricadute negative non solo sul gettito, ma anche sul mondo del lavoro: secondo Pavan Bernacchi “su 1.200.000 persone impiegate in Italia nel settore automotive, persistendo questa crisi senza intervenire, circa 220.000 probabilmente passeranno dagli ammortizzatori sociali alla disoccupazione. Purtroppo in questo contesto il grande assente è proprio il Governo Tecnico che, da parte sua, ha peggiorato le cose inventando i ‘disincentivi’: aumento di IVA, bolli, pedaggi autostradali, RC, accise, IPT, varo del superbollo per le auto prestazionali. Forse l’Italia ce la farà, come ha pronosticato il Ministro Passera. Questo varrà anche per la filiera degli autoveicoli?”. Bella domanda.

Intanto, nel settore pure l’araba fenice dell’auto elettrica cui tanti, ad iniziare dagli amministratori pubblici, nutrivano molte speranze, si sta rivelando un flop oltre le peggiori aspettative, tanto da costringere costruttori come Citroen e Peugeot a sospendere l’importazione da Mitsubishi di C-Zero e iOn, rimaste desolatamente invendute (nonostante il prezzo ribassato sensibilmente: le C-Zero si possono acquistare a 90 euro al mese e le iOn sono passate degli iniziali oltre 30.000 euro agli attuali 10.900). Ne va meglio la Renault: l’annunciatissima e attesissima Zoe, progetto nato interamente attorno ad un’anima elettrica, che doveva essere messe in vendita quest’autunno slitterà al 2013. Insomma, sul mondo delle quattro ruote il buio è sempre più pesto.