Delegazione del Parlamento degli stati austriaci in visita all’Alto Adige

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PAB incontro tra Hans Berger e Georg Keuschnigg pres bundesrat austriaco 1
PAB incontro tra Hans Berger e Georg Keuschnigg pres bundesrat austriaco 1Al centro dell’incontro l’autonomia e gli effetti sulla politica e società altoatesina dei tagli al bilancio, la toponomastica e la collaborazione transfrontaliera

L’autonomia speciale e gli effetti sull’Alto Adige della politica di tagli attuata dal governo centrale, la soluzione della questione toponomastica, la collaborazione transfrontaliera: sono stati questi i temi al centro dell’incontro svoltosi a Bolzano tra il vicepresidente della Giunta provinciale Hans Berger e il presidente del Bundesrat austriaco (il ramo del Parlamento che rappresenta i 9 stati che formano la confederazione austriaca) Georg Keuschnigg.

“Ho ribadito al presidente Keuschnigg – ha spiegato Berger – che il governo nazionale non rispetta alcune prerogative dell’autonomia altoatesina, a partire dall’Accordo di Milano. Una situazione che anche a Vienna viene ritenuta poco comprensibile”. Da parte austriaca è arrivata l’assicurazione che la questione altoatesina verrà costantemente monitorata. “Al momento – ha però aggiunto Berger – la situazione non è tale da chiedere l’intervento della potenza tutrice. Quella economica è una questione tutta interna al rapporto tra Bolzano e Roma, e solo se l’autonomia venisse davvero messa in dubbio sarebbe necessario rivolgerci al governo austriaco”.

Durante l’incontro è stato poi affrontato il tema della toponomastica, con Berger che ha ribadito la linea della Giunta provinciale sottolineando che “l’obiettivo è quello di dare ufficialità ai nomi realmente in uso tra la popolazione”, anche se ciò finisce con il cozzare con quell’autonomia che Berger e la Svp vuole a tutti i costi tutelare, visto che lo Statuto speciale prevede semplicemente l’obbligo di bilinguismo totale, senza alcun sconto.

L’incontro ha spaziato anche sulla collaborazione transfrontaliera, con particolare attenzione al GECT Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, e alla politica agraria. “Il lavoro di lobbying portato avanti in maniera congiunta a Bruxelles sta producendo ottimi risultati – ha concluso Berger – e credo che possa essere preso come esempio virtuoso di ciò che si può fare unendo le forze”. Il Brennero è sempre più destinato ad essere un semplice toponimo, piuttosto che un confine di stato.