Italia, la recessione non dà segni di tregua

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osce bandiere 1Secondo l’Osce nel primo trimestre 2013 il Pil calerà dell’1,6%, record negativo del G7

La recessione non accenna a dare tregua all’Italia e all’Europa. La conferma arriva dall’Ocse che per il nostro paese prevede un Pil negativo dell’1,6% nel primo trimestre dell’anno, record negativo del G7, mentre per l’Europa la ripresa tarderà ad arrivare con il mercato del lavoro dell’area euro che continuerà a deteriorarsi.

Nell’Interim Assessment, l’Ocse prevede che il Pil dell’Italia registrerà una flessione congiunturale dell’1,6% nel primo trimestre del 2013, per poi calare di un altro 1% nel secondo trimestre, il dato peggiore dell’area G7. Contrazione nel primo trimestre anche per l’economia francese (-0,6%), che dovrebbe però tornare a crescere di uno 0,5% nel secondo trimestre. Riguardo all’Europa, nei primi mesi del 2013 l’attività economica sta dando segnali di recupero in molte grandi economie ma una ripresa significativa richiederà più tempo, rispetto all’accelerazione attesa in Usa e Giappone. La crescita nelle economie emergenti, prosegue l’Ocse, resta in media molto più veloce che nei paesi avanzati, con la Cina che appare destinata a un incremento del Pil superiore all’8% nel primo semestre, e saranno proprio loro a trainare la ripresa globale, alla luce del loro aumentato contributo all’attività economica mondiale.

La ricetta dell’organizzazione per uscire dal tunnel è la solita: puntare sulle riforme. Quelle strutturali varate in paesi come l’Italia, la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo e la Spagna “forniscono una solida base per un recupero di competitività e per un aumento dell’occupazione una volta tornata a salire la domanda”.