Il quintetto di Henry Threadgill chiude la trilogia di “Itinerari Jazz” 2013

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Zooidapp 1Appuntamento all’Auditorium di Trento giovedì 9 maggio

Il terzo e ultimo appuntamento concertistico della brevissima IIXXX edizione del Festival “Itinerari Jazz” porterà giovedì 9 maggio all’Auditorium di Trento (ore 21.00) “Henry Threadgill & Zooid”. Accanto al grande sassofonista e flautista statunitense, saranno Jose Davila (trombone e tuba), Liberty Hellman (chitarra), Christopher Hoffman (violoncello) e Elliot Kavee (batteria).

Solista di punta del jazz contemporaneo, innovatore ardito e incuriosito da ogni avventura musicale, Threadgill è anche un apprezzato compositore, la cui vena originale si è sviluppata sia nelle numerose formazioni da lui dirette, come anche nella musica colta da camera. Zooid è una delle sue ultime creazioni, dove mirabilmente si mescolano musica afroamericana, lirismo europeo e vitalità circense. Insieme a Roscoe Mitchell e Anthony Braxton, il sassofonista e flautista Henry Threadgill è oggi la personalità che con maggiore coerenza e passione disegna la propria vicenda artistica sulla traccia del lavoro impostato negli anni Sessanta dall’Associazione Aacm di Chicago. In quel crogiolo di idee e di sperimentazioni sul suono, sulle forme e sull’improvvisazione tenuto a battesimo dal pianista Muhal Richard Abrams, la musica nera fu esposta all’influenza della nuova musica accademica, trasse alimento dalla suggestione delle musiche etniche, interpretò a proprio modo la libertà indicata da Ornette Coleman e John Coltrane, cercando nel contempo nuovi equilibri tra strutturazione e improvvisazione.

Threadgill ha percorso questa esperienza giungendo a risultati altissimi, che oggi sono da annoverare tra le cose più stimolanti e visionarie della musica nero-americana. Il gruppo denominato Zooid, attivo da una dozzina di anni, rappresenta una summa del lavoro di questo musicista, arrivando a mescolare con serrata dialettica e impulso dinamico le innumerevoli componenti che stimolano la sua creatività. Il riferimento storico è a quelle figure che hanno saputo creare sintesi e rielaborazioni mirabili, come Jelly Roll Morton e Charles Mingus. Sotto il punto di vista timbrico, Threadgill scandaglia alchimie fascinose e di mutevole trasparenza, mescolando sax, flauto, basso tuba, chitarra, batteria. Sul piano stilistico le barriere tra i generi sono abbattute e di nuovo tracciate, in un gioco di continuo rinnovamento, pulsante come la vita a cui si fa riferimento nella denominazione stessa del gruppo.