Maltempo e nubifragi mettono K.O. l’agricoltura nel NordEst

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rovigo campagne allagate 1La Confederazione Italiana Agricoltori lancia l’allarme per l’alto padovano per le piogge incessanti. Manzato: “rimandare i termini per le domande di premio unico comunitario”

Le piogge abbondanti delle ultime ore stanno mettendo seriamente in difficoltà le aziende agricole e zootecniche della provincia, specie quelle che hanno seminato nei giorni scorsi e gli allevamenti. La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) lancia l’allarme per terreni letteralmente sott’acqua, aziende zootecniche in ginocchio che cercano un riparo per i loro animali, centinaia di ettari di terreno agricolo devastato dall’acqua e prodotti da buttare: è questo lo scenario che si presenta agli occhi di chi attraversi il territorio provinciale, in particolare nella zona dell’alta padovana, come cittadellese e camposampierese.

Con una media di 50 giorni piovosi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Arpav), il primo semestre del 2013 è vicino al raddoppio della piovosità se confrontato con quello del 2012. Un’alternanza di siccità e forti acquazzoni, con cali repentini nelle temperature che dopo aver dato, inizialmente, alcuni problemi alle aziende agricole, ne sta pericolosamente minando le fondamenta. La richiesta di aiuto alle istituzioni e alla Protezione Civile arriva forte, tra gli altri, anche dal comune di Massanzago, dove le aziende agricole stanno offrendo la loro solidarietà agli allevatori, dando loro l’opportunità di un ricovero per il bestiame. A Cittadella sono centinaia i terreni preparati, nei giorni scorsi, per la semina, e oggi completamente coperti dall’acqua mentre, a Camposampiero, gli agricoltori sono increduli nel veder allagati i terreni seminati e completamente distrutti i prodotti fino ad ora realizzati sui campi. “Dal mattino arrivano incessanti, ai nostri uffici di zona, richieste di aiuto da parte delle aziende – dichiara il direttore di CIA Padova, Maurizio Antonini – Le prossime ore saranno decisive per capire quale potrebbe essere l’entità dei danni arrecati ai campi coltivati e seminati. Nel frattempo la Confederazione si sta adoperando per confrontarsi con le istituzioni per trovare delle soluzioni concrete”.

Il maltempo non tiene conto della burocrazia e le avverse condizioni di primavera possono avere effetti e comportare scelte imprenditoriali che superano i termini per presentare le domande di premio unico comunitario. Per questo l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ha scritto al Ministro delle politiche agricole Nunzia de Girolamo perché intervenga a Bruxelles affinché per la campagna in corso venga posticipata la data ultima per presentare le richieste o venga eliminata la decurtazione dell’1% del premio per ogni giorno lavorativo di ritardo.

“La scadenza ordinaria è il 15 maggio – ha ricordato Manzato – mentre fino al 31 maggio è possibile modificare una domanda unica già registrata, aggiungendo a quest’ultima singole particelle agricole o singoli diritti all’aiuto ed effettuare modifiche riguardo all’uso del suolo o al regime di aiuto 2013, senza incorrere in alcuna riduzione del premio o sanzione. La presentazione di una domanda tardiva di aiuto iniziale o di modifica oltre i termini sopra indicati, comporta una riduzione pari all’1% del premio per ogni giorno lavorativo di ritardo; sono fatti salvi i casi in cui il ritardo sia imputabile a cause di forza maggiore o a circostanze eccezionali per i quali non vengono applicate riduzioni”. Oltre il 10 giugno le domande sono irricevibili.

Fin qui sembra solo una questione di ordinaria burocrazia, ma le condizioni climatiche verificatesi negli ultimi mesi stanno creando non pochi problemi alla preparazione del terreno per la semina e alle stesse operazioni di semina, determinando incertezze sull’effettiva attuazione dei piani colturali già programmati. Proprio questa situazione può essere causa di ritardi nella presentazione delle domande iniziali o richiedere la presentazione di domande di modifica oltre il 31 maggio.