Gestione A4 Holding, Valdegamberi all’attacco: “Gestione fallimentare della A4. Togliete le concessioni”

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Autostrada A4 serenissima intersezione A31 traffico 1
Autostrada A4 serenissima intersezione A31 traffico 1La replica di Schneck: “Accusa infondata basata su una serie di preoccupanti errori, ancora più gravi per un laureato in economia e commercio”

Polemiche infuocate attorno alla gestione dei bilanci di A4 Holding tra il consigliere regionale veneto di Futuro Popolare (già esponente del partito di Casini), Stefano Valdegamberi, e il presidente di A4 Holding, Attilio Schneck.

“A4 Holding, la società a nomina politica che fino al 2011 si chiamava Serenissima, ha bruciato 268 milioni di euro in cinque anni. Il Governo ritiri le concessioni che sono in capo a questa gestione fallimentare della realtà che controlla il 100% della società autostradale Brescia-Verona-Vicenza-Padova e della A31Valdastico. E siccome l’incredibile buco, che l’A4 Holding sta peraltro facendo finta non esista, alla fine verrà pagato dai cittadini con le tariffe autostradali, auspico che gli stessi cittadini attuino una class action per far si che chi con la propria sconsiderata amministrazione ha permesso che accadesse tutto questo diventi responsabile in prima persona degli ammanchi”. Valdegamberi rende nota una situazione che sembrerebbe decisamente grave. “Dai dati contenuti nei bilanci ufficiali di Serenissima, prima, ed A4 Holding, poi, emerge una situazione incredibile. Nel 2008 il gruppo Serenissima ha svalutato le partecipazione di 70 milioni di euro, nel 2009 di 19 milioni, nel 2010 di 75 milioni e nel 2011 di 61 milioni. Nel 2012 infine, primo anno di gestione della nuova denominazione A4 Holding, la svalutazione è stata di 43 milioni con una chiusura in perdita del bilancio consolidato di 41 milioni di euro, anche se nelle sue note ufficiali l’azienda tende a far passare questa situazione come addirittura quasi positiva”, scrive Valdegamberi secondo il quale “svalutare le partecipazioni della miriade di società create dagli avventurieri e spregiudicati amministratori padani – pubblici e privati insieme – significa prendere atto delle perdite che queste hanno fatto, portando all’aumento dell’indebitamento del gruppo, costringendo i soci all’aumento di capitale”. Valdegamberi rincara: “la realtà è che gli amministratori di Serenissima ed Holding A4 avrebbero mangiato centinaia di milioni di euro per perseguire attività che non erano certo quelle legate alla gestione della rete autostradale: dall’immobiliare, alle telecomunicazioni, dalla ristorazione ai campi da golf. Amministratori che peraltro sono tutti lombardo-veneti, basta scorrere l’elenco dei componenti dei consigli di amministrazione sia della holding che delle società controllate per scoprire nomi eccellenti anche della politica locale, ma che non si sono fatti nemmeno scrupolo di costringere ditte locali al concordato preventivo a causa dei mancati pagamenti per milioni di euro di interventi commissionati e già realizzati. Il dramma – sostiene il consigliere regionale di Futuro Popolare mettendo nel mirino i vertici della Lega Nord veneta – è che qualcuno di costoro che, grazie all’applicazione di regole che sarebbero degne di qualche gioco da tavola ispirato alla lotta per il potere, si trovano magari ad essere contemporaneamente membri di consigli di amministrazione controllanti e presidenti di società controllate, ora vorrebbe addirittura candidarsi a concorrente alla carica di presidente del Consiglio dei Ministri. E’ meglio che prima, anzi immediatamente, intervenga l’attuale Governo, facendo si che venga posto rimedio alla mala gestione compiuta dagli amministratori ‘padani’ delle società che amministrano le autostrade lombardo-venete e che i cittadini chiedano indietro i soldi che hanno ingiustamente pagato e che ingiustamente pagheranno nei prossimi anni, per finanziare gli sprechi”.

Alle accuse lanciate da Valdegamberi risponde con una nota il presidente di A4 Holding, Attilio Schneck: “l’utenza autostradale non sarà mai chiamata a ripianare eventuali svalutazioni di partecipazioni. E’ scritto nero su bianco sulla concessione sottoscritta con lo Stato, dove è peraltro precisato che l’incidenza di eventuali svalutazioni è completamente a carico dei soci. Lo dico a correzione di quanto affermato dal consigliere Valdegamberi, il quale nella sua ‘accusa’ riporta una lunga serie di errori, comprensibili visto che la lettura economico-finanziaria di un soggetto di diritto privato è complessa, ma poco giustificabili visto che provengono da una persona che da anni si occupa di amministrazione e vanta anche studi economici. Difficile comprendere come un laureato in economia e commercio non abbia chiaro il rapporto tra concedente (Stato) e concessionaria, attribuendo ora all’uno ora all’altra scelte vessatorie a copertura di svalutazioni. Le valutazioni sulle singole partecipazioni, detto in maniera molto tecnica, si basano prevalentemente sui piani industriali della società, quindi tengono conto sia della capacità di generare reddito e flussi di cassa, sia dal contesto economico generale, che nel nostro caso ha implicato necessariamente effetti negativi sui valori a bilancio”.

Secondo Schneck, “tecnicismi a parte, i bilanci hanno secondo legge requisiti di completa trasparenza e veridicità e le svalutazioni che vengono portate sono frutto di quanto prodotto e sviluppato dalle società partecipate che dal 2000 in avanti hanno caratterizzato le attività della Brescia-Padova fuori core business. Tutte attività, dirette e collegate, che hanno una storia, un percorso sempre identificabile e rilevabile, ma che portano solo alla diminuzione del valore della quota di partecipazione e mai, sottolineo mai, vanno a carico dell’utenza e della collettività”.

“Quanto ai soci, poi, ricordo – sottolinea il presidente di A4 Holding – che sono al 68% privati e al 32% pubblici e che la presenza del pubblico ha come obiettivo preciso di realizzare quelle opere infrastrutturali che nessuno (né lo Stato, né la Regione) sarebbe in grado di finanziare. Faccio un esempio pratico: la Valdastico Sud costa 1,2 miliardi di euro, completamente a carico della società autostradale. La tratta di competenza della provincia di Vicenza, fino al confine con Padova (cioè fino ad Agugliaro) costa circa 400/500milioni di euro. Tenendo conto che la partecipazione della provincia di Vicenza in A4 vale grossomodo 40/50milioni di euro, ben si capisce quanto maggiori siano i benefici rispetto ai costi: dieci volte tanto! Altro esempio sono le tangenziali di Vicenza, Verona e Padova realizzate grazie ai 350 milioni di euro a carico della Brescia-Padova: il solo bilancio regionale non sarebbe mai stato in grado di sopportarne il costo”.

Alla luce di questi numeri, e della necessità di sviluppo infrastrutturale del territorio veneto, Schneck conclude “lascio che siano i cittadini a valutare la bontà o meno della partecipazione del pubblico alla A4. Quanto invece all’attacco del consigliere regionale, dimostra una volta di più (e di troppo!) che alcuni politici si affannano a guardare fuori dalla finestra senza capire cosa succede in casa propria: era o non era Valdegamberi in Giunta Regionale quando dovevano essere fatte le opere del Mose?”