In vista delle elezioni provinciali del 27 ottobre, Confindustria Trento detta alla politica i propri obiettivi

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Confindustria-Trento-Paolo-Mazzalai-ilnordestIndustria, lavoro, benessere e infrastrutture tra i punti salienti, con una critica a quanto la politica non ha fatto nel corso della legislatura che sta per finire

In vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Trento del prossimo 27 ottobre, scende in campo Confindustria Trento che con una pagina a pagamento fatta pubblicare sui quotidiani locali detta alla politica le proprie priorità. Priorità fatte di buon senso, condivisibili, ma che hanno il grave difetto di arrivare in ritardo, quasi fuori tempo massimo, visto che il sindacato imprenditoriale si è ben guardato dal scendere in campo quando ne aveva la possibilità per cambiare situazioni che oggi critica apertamente, nascondendosi dietro una non meglio definita equidistanza tra le varie forze politiche locali.

Secondo Confindustria Trento, “la campagna elettorale per le elezioni provinciali 2013 richiede il contributo non solo delle forze politiche candidate a governare il Trentino per i prossimi cinque anni, ma anche di tutti quegli attori che sono investiti di una responsabilità sociale e che vogliono essere parte attiva nella definizione del futuro del territorio e della comunità che in esso vive. Rispetto a cinque anni fa il mondo è cambiato. Per il sistema produttivo italiano si è trattato di un cambiamento radicale e irreversibile. Di fronte a uno scenario di questa natura, la politica ha il dovere – per prima – di cambiare passo e farsi carico delle soluzioni”.

Secondo il sindacato guidato da Paolo Mazzalai, “per tornare a creare occupazione e benessere le imprese devono essere messe in condizione di investire, di crescere e di essere competitive a livello globale. Occorre ridurre il carico fiscale sulle imprese e sul lavoro, intervenendo sugli strumenti di fiscalità che rientrano nelle competenze dell’Autonomia trentina”, agendo sia sul sistema finanziario locale che sulla leva energetica.

Va governata anche la disoccupazione tramite l’adozione di nuove strategie e nuovi strumenti, “adottando un approccio innovativo nella definizione dei nuovi ammortizzatori sociali. Il Trentino ha l’occasione per essere un laboratorio nazionale per la sperimentazione di nuovi modelli per il welfare dei lavoratori”.

Tasto dolente è la pubblica amministrazione, tacciata di essere eccessivamente pletorico, burocratico, inefficiente. Per Confindustria Trento è “prioritario il contenimento della spesa pubblica, soprattutto per la parte corrente, e il conseguimento di efficienze che consentano di raggiungere più obiettivi con meno risorse”, passando per la semplificazione del quadro istituzionale locale, abrogando le comunità di valle “la cui introduzione non ha portato i risultati annunciati”.

Il rilancio passa attraverso il sostegno all’istituzione scolastica e della ricerca, che deve operare a stretto contatto con il mondo produttivo, offrendo ricadute concrete, oltre che attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture e il miglioramento di quelle esistenti, “fondamentale per la competitività dell’economia trentina. Si tratta pertanto di individuare gli interventi prioritari per il nostro territorio e di trovare anche nuove forme di finanziamento e gestione, che consentano la loro sostenibilità economica”. Gli industriali chiedono il completamento della Valdastico Nord quale porta verso oriente, l’abbandono del pletorico e faraonico progetto “Metroland” che prevedeva la costruzione di una ferrovia per ogni valle del Trentino e la diffusione della rete digitale in fibra ottica.