In Veneto apre il primo ristorante a “km zero”

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La consegna della targa ristorante km zero
La consegna della targa ristorante km zeroManzato: impegno per il regolamento applicativo della legge regionale sui prodotti di prossimità”

Il “km zero” arriva in Veneto al ristorante di un hotel a 4 stelle di Mestre, “Ai Pini”. I titolari dell’hotel ristorante Giovanni Battista Baldo e Roberta Ferrari hanno ricevuto la targa di riconoscimento, frutto delle verifiche e dei controlli effettuati dalla commissione di garanzia, consegnata dall’assessore regionale all’agricoltura e tutela del consumatore Franco Manzato, dal presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Giazza e dal presidente di Federconsumatori Veneto Ermes Coletto, che è anche presidente della commissione di verifica del “km zero”.

Prosegue dunque in Veneto la diffusione della cultura delle produzioni stagionali e di territorio, che arriva, per così dire, anche ai “piani alti” degli esercizi pubblici. “Noi ci crediamo – hanno sottolineato Baldo e Ferrari – e soprattutto riscontriamo il gradimento dei nostri ospiti”. Che sin dalla prima colazione vengono vezzeggiati con uno “sbatudin” d’altri tempi, introvabile in gran parte della ristorazione internazionale, per proseguire poi nell’arco della giornata con pietanze a base di prodotti locali e di stagione alla corretta maturazione e dal sapore della tipicità locale. “Il mio sogno sarebbe – ha ricordato Giovanni Battista Baldo – arrivare a proporre anche il cren fatto in casa, con il rafano che cresce nel nostro parco”.

Il “km zero” è un progetto che nasce da Coldiretti Veneto, ma nella Regione ha trovato una formale accoglienza e il primo riconoscimento istituzionale in Italia con la Legge regionale n. 3 del 2010 “Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli di origine regionale”. L’obiettivo è valorizzare le produzioni agroalimentari di prossimità e stagionali, sia per i loro contenuti organolettici, sia nell’ambito della lotta ai gas serra necessari ai trasporti mondiali di merci, sia come supporto al reddito delle imprese agricole e al ruolo plurimo che esse svolgono nella e per la collettività.

Quella legge è però ancora “incompleta”, ha ricordato Piazza, “ma stiamo operando e accelerando nella stesura dei provvedimenti attuativi”, gli ha replicato Manzato, che ha ribadito l’interesse della regione per una economia agricola tipica e di qualità, capace di aggiungere valore non solo al reddito ma anche all’immagine stessa del veneto, prima regione turistica d’Italia con circa 63 milioni di presenze, il 65 per cento delle quali generate da ospiti stranieri”.