Urus, Sant’Agata Bolognese batte la slovacca Bratislava: il Suv Lamborghini si produce in Italia

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Stephan Winkelmann con Urus
Stephan Winkelmann con UrusUfficializzato l’accordo tra l’amministratore delegato Winkelmann e il governo italiano

E’ ufficiale: la bolognese Sant’Agata ha battuto la slovacca Bratislava, aggiudicandosi la produzione del nuovo Suv sportivo Lamborghini, Urus. A Roma, nella sede del governo, è avvenuta la firma dell’accordo tra l’amministratore delegato e presidente di Lamborghini, Stephan Winkelmann, e il premier Matteo Renzi, entrambi soddisfatti per il risultato raggiunto.

«Con le istituzioni italiane, con i sindacati e con Invitalia abbiamo fatto un lungo proficuo lavoro e alla fine il pacchetto italiano è stato più competitivo e ha vinto» ha detto Winkelmann a chi gli chiedeva cosa ha fatto pendere la bilancia a favore dell’investimento in Italia invece che a Bratislava. Sugli incentivi fiscali di cui godrà Lamborghini, Winkelmann ha parlato di «più di 80 milioni» sommando diverse voci.

I circa 500 nuovi posti in Lamborghini per la produzione del Suv Urus «saranno principalmente nel settori Ricerca e Sviluppo e per la produzione» ha detto Winkelmann entrando nel dettaglio dell’investimento sul sito di Sant’Agata in Emilia Romagna: «con i sindacati abbiamo raggiunto un accordo vincente per entrambe le parti».

L’investimento sarà diluito nell’arco temporale «di tutto il ciclo di vita del modello». Winkelmann non ha voluto dare cifre precise ma ha parlato di un investimento di «diverse centinaia di milioni di euro. Basti pensare – ha aggiunto – che la superficie del sito di Sant’Agata passerà dagli attuali 80.000 metri quadri ai 150.000». Il progetto prevede l’arrivo sul mercato del Suv, che per il momento si chiama ancora Urus per il 2018, «saranno prodotte 3.000 vetture l’anno. Questo significa che la nostra produzione a Sant’Agata bolognese sarà più che raddoppiata visto che oggi produciamo 2.530 vetture l’anno».

Per ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi «questo accordo è il segnale che l’Italia può fornire a chi vuole investire competenza e piattaforme produttive competitive. Si tratta di un investimento che raddoppia l’investimento attuale a Sant’Agata Bolognese e che sicuramente pone le basi per futuri sviluppi».

Dopo la firma dell’accordo con Lamborghini, «ora aspettiamo buone notizie anche da Borgo Panigale per Ducati», altro marchio del gruppo Audi ha detto il premier Matteo Renzi secondo cui «l’auto è un settore che può dare una grande opportunità di sviluppo, grazie a chi investe e grazie alla passione dei lavoratori».

Giudizio positivo, da parte della Confindustria regionale, per la scelta di Lamborghini di produrre nello stabilimento di Sant’Agata, il Suv Urus. La «conferma – scrive in una nota il presidente dell’associazione, Maurizio Marchesini – che l’Emilia-Romagna, alle giuste condizioni, è una regione in grado di attrarre investimenti produttivi avanzati e di essere all’altezza della competizione internazionale». Marchesini non nasconde che «questo accordo pone a tutti grandi responsabilità: dovremo saper accompagnare scelte di investimento come questa con interventi coerenti e strumenti adeguati per la ricerca e l’innovazione, la formazione duale, l’efficienza energetica, il sistema infrastrutturale, forti e concrete semplificazioni burocratiche, e con buone e innovative relazioni industriali». Quindi, argomenta ancora, «una sfida per fare meglio e di più, per diventare sempre più attrattivi e promuovere nel mondo il vantaggio competitivo del fare industria in Emilia-Romagna. La decisione del Gruppo Audi – conclude Marchesini – è anche occasione di sperimentazione della Legge regionale per l’attrattività e gli investimenti dell’Emilia-Romagna: a questa legge occorre ora dare concreta e organica attuazione, nei tempi più brevi, in modo continuativo e strutturale».