Nasce la supercoop Alleanza 3.0 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori NordEst e Coop Estense

0
504
Coop Alleanza 3.0Adriano Turrini anche presidente Paolo Cattabiani e Massimo Ferrari attuale direttore gestione di Coop Estense
Realtà che annovera 419 punti vendita di cui 56 ipermercati , in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata e, tramite società controllate, in Trentino, Lazio, Campania e Sicilia

 

Coop Alleanza 3.0Adriano Turrini anche presidente Paolo Cattabiani e Massimo Ferrari attuale direttore gestione di Coop EstenseNon taglierà esercizi né tantomeno gli ipermercati, il cui modello andrà comunque rivisto. Guarderà anche ai servizi, a partire dal turismo e dallo sviluppo del settore librario. La finanza le interessa necessariamente: è il primo azionista di Unipol, con una quota maggiore di quanto emerso fino a oggi e leggermente superiore al 20%. E’ la nuova Coop Alleanza 3.0, che riunisce Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense. 

Nel mese di settembre 77 assemblee territoriali, con la presenza di quasi 15.000 soci, hanno dato il via libera a larghissima maggioranza (il 99%) alla fusione delle tre grandi cooperative e al loro statuto. Ora le assemblee dei delegati hanno ratificato la decisione fortemente voluta dai consigli di amministrazione e quindi la “Supercoop” è realtà, ufficialmente operativa dal primo gennaio. La presenza sul territorio è notevole: detiene 419 punti vendita, di cui 56 ipermercati, in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata e, tramite società controllate, in Trentino, Lazio, Campania e Sicilia. 

Con la fusione «non andiamo a chiudere negozi, non abbiamo sovrapposizioni», afferma nella presentazione che si è svolta a Milano Adriano Turrini, presidente della Coop Adriatica e prossimo presidente di Alleanza 3.0, anche se ammette che «il modello degli Ipercoop (la tipologia che più ha sofferto la crisi, ndr.) dobbiamo riformarlo al meglio». Il nuovo colosso della distribuzione ha 2,7 milioni di soci, quasi 5 miliardi di fatturato, oltre 22.000 dipendenti: è la più grande cooperativa italiana e, per numero di soci, dell’intera Europa, anche considerando che queste cifre che includono unicamente le società del core business ed escludono invece controllate e partecipate attive nei settori finanziario e assicurativo, turismo, comunicazione, librerie e immobiliare. Ma è anche in questa direzione che guarda per il futuro. 

«Allargare il perimetro serve non solo a competere meglio, ma anche per rimanere più vicini possibile ai singoli soci, che restano il nostro riferimento principale», aggiunge Paolo Cattabiani, presidente di Coop NordEst. E non si dimentica il Meridione. «Il Sud ha grandi potenzialità e ci sta dando già oggi ottimi risultati: problemi di criminalità per intenderci non ne abbiamo mai incontrati e gli unici tentativi di estorsione li ho registrati altrove», aggiunge Mario Zucchelli, presidente di Coop Estense. Infine c’è anche la finanza, a partire dal fatto di essere il primo azionista di Unipol della quale deterrà poco più del 20%. «Direttamente una quota del 9%, poi abbiamo forme di partecipazione indirette attraverso Finsoe» per cui «abbiamo chiesto autorizzazione alla Consob per poter mettere in atto questo processo in totale trasparenza», spiega Turrini. Che sulla tempistica di scioglimento della stessa Finsoe, avviata da tempo, risponde: «siamo già a buon punto e vedremo nei prossimi mesi, senza fretta, l’epilogo di questo percorso».