Grandi navi, no corale all’allontanamento dalla laguna di Venezia

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Venezia grandi navi da crociera giudecca 2
Confcommercio Veneto, la Triplice sindacale, PD Veneto contrari alla proposta lanciata dal ministro Franceschini di trasferire le crociere da Venezia a Trieste

 

Venezia grandi navi da crociera giudecca 2La proposta (o sparata) lanciata dal ministro del turismo e beni culturali Dario Franceschini di spostare il terminal crocieristico dal porto di Venezia a quello di Trieste non cessa di suscitare prese di posizione contrari a questo scenario.

«Spostare la crocieristica da Venezia va contro il mercato del turismo» sbotta il presidente di Confcommercio Veneto e Venezia, Massimo Zanon, secondo il quale «i turisti scelgono le destinazioni in funzione della qualità del sistema di accoglienza, dell’ampiezza delle esperienze da fare, molto spesso condotti dai grandi tour operator internazionali che muovono ancora gran parte del turismo mondiale, indirizzando la domanda. Abdicare alla crocieristica da Venezia rischia che le coste adriatiche italiane perdano importanti flussi turistici a vantaggio degli altri porti adriatici in terra straniera».

Sul tema interviene anche la Triplice sindacale: «vogliamo sperare che il ministro Franceschini, nel suo discorso agli stati generali del turismo che si è tenuto in Campania, abbia ascoltato qualche cattivo consigliere. A Venezia la discussione si sta protraendo da anni e liquidare un difficile percorso con un’infelice battuta può risultare molto pericoloso. Ricordiamo a Franceschini che l’hub di Venezia è il primo nel Mediterraneo e che impiega più di 5.500 lavoratori diretti e dell’indotto – puntualizza il sindacato -. Mettere in discussione questa realtà sarebbe devastante per il tessuto economico della città. Siano i tecnici a valutare la migliore soluzione per evitare il passaggio delle navi in Bacino. Resta ferma per noi – per difendere complessivamente l’occupazione e rilanciare il ruolo neoindustriale di Porto Marghera – la separazione tra il traffico commerciale e quello passeggeri».

Sconfessa l’operato del ministro Dem anche il PD Veneto: per la capogruppo del Pd in consiglio regionale veneto Alessandra Moretti: «non soluzioni estreme e inattuabili, che minacciano di stravolgere la storia e l’economia non solo di due regioni ma di un intero comparto produttivo a livello nazionale, ma le soluzioni migliori possibili: ecco come ritengo debba muoversi la politica sulla questione grandi navi, evitando di dividersi in fazioni, con l’unico obiettivo di cercare la via d’uscita più adeguata e rapida. Venezia è l’hub più importante del Mediterraneo e tale deve restare. Detto ciò, possiamo lavorare a un migliore accessibilità del porto turistico tenendo in grande conto l’impatto ambientale, ma sia chiaro che Venezia deve mantenere la sua tradizionale centralità». Secondo Moretti «Trieste così come Ravenna sono scali funzionali per lo sviluppo del settore crocieristico solo in un’ottica di complementarietà e sinergia con Venezia, che è la sorgente degli itinerari tra Italia, Croazia, Grecia e Turchia. E’ evidente a tutti che non può funzionare uno scalo che dista comunque più di due ore dalla Stazione Marittima di Venezia che gode, tra l’altro, di una rete infrastrutturale invidiabile. Dubito che le compagnie di crociera possano scegliere di posizionare le navi a Trieste invece che a Venezia. L’ unico effetto deleterio per tutta la filiera, se non verrà trovata in tempi rapidissimi una soluzione alternativa – che abbiamo già individuato nel percorso del canale Vittorio Emanuele – sarà la morte del sistema crocieristico dell’ intero Adriatico. Credo che abbiamo le energie e le capacità necessarie – conclude – per risolvere un problema che esiste da troppo tempo».

Il Governatore del Veneto Luca Zaia ribadisce che «non rinunceremo a tremila posti di lavoro, 400 milioni di fatturato e quasi due milioni di turisti. E’ evidente che se viene avanzata questa ipotesi è perché fra ministri non si riesce a trovare un accordo».