Emilia Romagna, partono le svendite in un clima di sfiducia

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Tendenza negativa dettaglio specializzato, bene grandi magazzini 

 

saldi 2009 vetrine negozi 7Partono domani in Emilia Romagna i saldi invernali: per un numero crescente di consumatori le vendite di fine stagione rappresentano un’occasione di acquisto a prezzi convenienti e potranno contribuire a far risalire i consumi. Nel terzo trimestre 2015, le vendite a prezzi correnti hanno accusato una leggera flessione (0,7%) rispetto allo stesso periodo 2014 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna. 

La ripartenza dei consumi non si è ancora manifestata in un aumento delle vendite per le piccole e medie strutture. Nel complesso si mantengono stabili i giudizi sull’eccedenza delle giacenze. Grazie alla stagionalità, è atteso un sensibile miglioramento delle vendite nel quarto trimestre. Queste indicazioni emergono dai dati dell’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere regionale. 

La disomogeneità dei risultati nel trimestre è evidente. La tendenza negativa ha interessato il dettaglio specializzato, sia quello in prodotti alimentari, che ha perso l’1,9%, sia quello non alimentare, con vendite in calo dell’1 per cento. Al contrario la tendenza si è invertita per iper, super e grandi magazzini, che hanno realizzato un incremento delle vendite dell’1,3%. I giudizi sull’eccedenza delle giacenze peggiorano per il dettaglio specializzato, ma migliorano per iper, super e grandi magazzini. 

Le attese di miglioramento delle vendite del dettaglio specializzato nel quarto trimestre sono più contenute rispetto a quelle sensibilmente più forti di iper, super e grandi magazzini. L’andamento delle vendite è risultato correlato con la dimensione aziendale, con un effetto soglia. La flessione è stata più ampia per la piccola distribuzione, da 1 a 5 addetti, -2,5%, e più contenuta per le medie imprese, da 6 a 19 addetti, -1,1%. Al contrario le imprese maggiori, da 20 addetti in poi, hanno ottenuto un buon aumento delle vendite (+1,5%). L’andamento è analogo anche per i giudizi sull’eccedenza delle giacenze, che peggiorano lievemente per la piccola e la media distribuzione, ma migliorano leggermente per le imprese maggiori. Le attese di un miglioramento delle vendite nel quarto trimestre sono diffuse in ogni classe dimensionale, ma le piccole imprese appaiono molto più incerte, mentre le valutazioni positive sono più diffuse tra quelle medie e sono decisamente prevalenti tra le strutture maggiori. 

Continua intanto a ridursi la base imprenditoriale: a fine trimestre erano attive 47.091 imprese del dettaglio, lo 0,8% in meno (358 unità) rispetto a un anno prima. La tendenza a livello nazionale è risultata invece lievemente positiva (+0,1). Grazie anche all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, crescono rapidamente le società di capitale (+3,9%, +155 unità) e all’opposto, si riducono le società di persone (-244 unità). Su queste ultime e sulle ditte individuali (-267 unità) gravano gli effetti della crisi e della restrizione del credito.