Copertura dell’Arena di Verona: via al concorso internazionale di idee

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Il comune di Verona dà il via alla progettazione del sistema di copertura del teatro all’aperto più famoso d’Italia

 

Verona copertura ARENA da sx Consigliere comunale Gianluca Fantoni Sindaco Flavio Tosi Responsabile Comunicazione Gruppo Calzedonia Michela Gottardello Sovrintendente della Fondazione Arena Francesco GirondiniE’ stato approvato il bando di gara per il concorso internazionale di idee per la copertura dell’Arena di Verona. Entro il prossimo 9 settembre dovranno pervenire al comune di Verona le proposte progettuali formulate dai tecnici di tutto il mondo tra cui sarà individuato il migliore progetto di copertura del grande anfiteatro romano.

Il concorso è finanziato dal Gruppo Calzedonia dell’imprenditore Sandro Veronesi, che ha messo a disposizione per l’operazione 100.000 euro: 70.000 sono destinati ai progetti selezionati, 30.000 sono stanziati per i lavori della giuria, che dovrà essere di altissimo profilo. Al progetto vincitore saranno assegnati 40.000 euro, 20.000 al secondo classificato, 10.000 al terzo.

«Ringrazio il Gruppo Calzedonia per la sensibilità dimostrata nei confronti della città e del suo più importante monumento – commenta il sindaco Flavio Tosi – l’Arena è una realtà storico-architettonica con specifica fruizione culturale, unica nel suo genere a livello mondiale – continua il Sindaco – che esercita inoltre un ruolo assolutamente fondamentale dal punto di vista socio-economico per l’intera vita cittadina. Attraverso il concorso l’amministrazione comunale vuole vedere approfonditi, in una soluzione di equilibrata coesistenza e rispetto del monumento, il tema del perfezionamento della fruizione del manufatto quale luogo di spettacolo ed il contestuale miglioramento della salvaguardia e conservazione delle strutture antiche». 

«Da sempre molto legati a Verona – spiega il presidente del Gruppo Calzedonia, Sandro Veronesi – pensiamo che supportare questo bando, nel pieno rispetto dei vincoli archeologici e architettonici del monumento, sia una grande occasione per la nostra città. Gli agenti atmosferici stanno danneggiando l’Arena in modo irreparabile e nostro primario obiettivo è quello di salvaguardare l’Anfiteatro, considerato patrimonio culturale nazionale. Una soluzione tra la copertura e la tutela del monumento permetterebbe anche il normale svolgimento degli spettacoli in tutte le stagioni, con grande vantaggio e risonanza internazionale per il territorio. Ci auguriamo che in tanti partecipino a questo concorso di idee, da studi più affermati a livello nazionale ed internazionale, a quelli più giovani, emergenti. Questo ci permette di proseguire un percorso nel quale da sempre crediamo e investiamo: il supporto del talento, il creare occasioni concrete e reali possibilità professionali per le nuove generazioni».

Le proposte, articolate nel rispetto dei vincoli archeologici, architettonici e ambientali del delicato tessuto urbano in cui l’Arena è inserita, dovranno garantire il miglioramento della fruibilità dell’anfiteatro per le attività di spettacolo, con l’ideazione di una struttura di copertura apribile, la cui installazione dovrà avere caratteri di totale reversibilità. L’obiettivo dell’amministrazione comunale di Verona, oltre a salvaguardare la prestigiosa rassegna lirica estiva dalle bizze del maltempo, è migliorare lo stato di conservazione delle diverse componenti architettoniche dell’edificio – in particolare la cavea, i sottostanti voltati, gli arcovoli e i deambulatori – la cui principale criticità è rappresentata dagli effetti di dilavamento e disgregazione materica prodotti dalle acque piovane.

L’anfiteatro romano meglio conservato e più conosciuto al mondo assieme al Colosseo negli ultimi quindici anni è stato oggetto di un articolato programma di ricerche, indagini, studi, progetti ed interventi, alcuni dei quali conclusi. Un consistente programma di restauro e adeguamento funzionale e impiantistico sarà avviato nell’arco dei prossimi tre anni, grazie all’erogazione di 14 milioni di euro da parte di UniCredit e Fondazione Cariverona nell’ambito dell’“art bonus”.