Crediti IVA? Attenzione alle formalità: possono costare il mancato rimborso

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Venezia. Un errore formale sul debito d’imposta in molti casi permette all’Agenzia delle Entrate di disconoscere i crediti o negare i rimborsi dovuti. La compliance IVA e la rilevanza degli errori formali nella determinazione del debito d’imposta

sono i temi al centro del seminario “Compliance formale IVA e conseguenze sul debito d’imposta” organizzato dall’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie. L’appuntamento è per venerdì 17 febbraio a partire dalle ore 15.00 a Mestre presso l’hotel NH Laguna Palace (Viale Ancona, 2).

Gli interventi sulla compliance fiscale negli ultimi anni, sia per decreto che per legge di stabilità e finanziaria, sono sempre stati nel segno di un progressivo aggravamento degli oneri formali in capo ai professionisti tributari.

L’ultimo decreto legge fiscale ha, da un lato, abolito lo spesometro annuale, ma, dall’altro, ha onerato studi e professionisti di nuove comunicazioni trimestrali con un carico di lavoro annuale stimato intorno ai 46 miliardi di euro.

L’onerosità della compliance significa anche maggiore possibilità di errore per il professionista, e la necessità di far fronte alle sue conseguenze. Se tuttavia la sanzione amministrativa può essere un effetto accettabile della violazione, meno tollerabile è la conseguenza dell’errore sul debito d’imposta. Accade infatti spesso che la norma, così come interpretata dall’Amministrazione, permetta all’Ufficio di disconoscere crediti (o negare rimborsi) per violazioni solo meramente formali.

Alla sanzione amministrativa si associa così una seconda sanzione, impropria, molto più costosa, per il professionista e per il contribuente. Non sempre tuttavia questo doppio meccanismo sanzionatorio (ancorché previsto astrattamente dalla legge) viene ammesso dalla Corte di giustizia dell’UE (in materia di IVA) e altrettanto spesso viene messo in discussione dalle Commissioni tributarie e dalla Cassazione.

Obiettivo dell’incontro è quello di fornire ai partecipanti una casistica, puntuale, aggiornata e sistematica, di situazioni nelle quali la giurisprudenza ha disinnescato le sanzioni improprie garantendo a tutti gli strumenti giuridici per difendere al meglio i propri assistiti in caso di violazioni di natura formale (dichiarazione, scelta di regime IVA, ecc …) che possano impattare anche sulla quantificazione del debito d’imposta.

Tra i relatori Marco Greggi, professore di Diritto Tributario presso l’Università di Ferrara, direttore del dottorato di ricerca in Diritto dell’Unione Europea e Ordinamenti Nazionali e avvocato del foro di Forlì, e Maria Rita Sidoti, avvocato del foro di Roma, funzionario in servizio presso il Ministero dell’Economia delle Finanze, dottoranda di ricerca in Diritto dell’Unione Europea presso l’Università di Ferrara.