Duo di celebrati virtuosi alla Filarmonica di Trento: il violinista Znaider e il pianista Anderszewski

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In programma pagine da Janáček, Schumann, Webern e Beethoven

09.Anderszewski5Uno dei più acclamati violinisti al mondo in un coinvolgente recital con un altrettanto celebrato pianista: insieme raro di qualità e sensibilità al servizio di un programma/sintesi della letteratura violinistica ottocentesca con un padre/fondatore di un modello di sonata (Beethoven) e un erede (Janacek) dalla complessa e composita esperienza artistica sono i protagonisti del concerto in programma martedì 21 marzo alla Società Filarmonica di Trento.

Nikolaj Znaider, violinista danese di origini israeliano-polacche, non è solo uno dei più rinomati solisti oggi in attività, ma si sta dimostrando anche uno degli artisti più versatili: solista, musicista da camera e ora ricercato direttore d’orchestra. Formatosi al Conservatorio di Vienna, viene regolarmente invitato dalle più prestigiose orchestre esibendosi sotto la guida di direttori come Barenboim, Gergiev, Maazel, Mehta, Thielemann. Protagonista di significative incisioni, è pure impegnato in progetti mirati alla formazione dei giovani talenti. Nikolaj Znaider suona un violino “Kresiler” Guarnierus “del Gesù” del 1741 su concessione del Teatro Reale Danese. 

Nato a Varsavia, Piotr Anderszewski ha recentemente suonato con i Berliner Philharmoniker, le orchestre sinfoniche di Boston, Chicago, Londra e Royal Concertgebouw. Nel 2002 ha vinto il Gilmore Award, premio dato ogni quattro anni a pianisti dal talento eccezionale. Oggi, a poco più di quarant’anni, ha collezionato una serie impressionante di premi: il Diapason d’or, Le Choc du Monde de la Musique, il Classic FM Gramophone Award, il Premio Szymanowski e il Gilmore Award collocandosi nell’olimpo dei grandi artisti internazionali. Per la prima volta a Trento un Duo assolutamente eccezionale, ricco di temperamento capace di regalare una performance di altissimo livello.

Il programma della serata si configura come un percorso sonatistico attraverso il “lungo Ottocento”, concetto storiografico coniato da Eric Hobsbawm per definire il periodo che va dalla Rivoluzione Francese allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. La genesi della Sonata per violino di Janáček si colloca proprio in queste tragiche circostanze: “nella Sonata per violino e pianoforte del 1914, la mia mente irrequieta percepiva i clangori dell’acciaio”, avrebbe ricordato anni dopo il compositore ceco. Il clima teso del conflitto si riflette in quest’opera che procede per frammenti contrastanti in uno stato d’animo per lo più inquieto, disteso dalla liricità della Ballada o dall’insolito Adagiofinale. 

Composti quattro anni prima, i Quattro pezzi op. 7 (1910) di Anton Webern sono quattro “attimi” musicali concepiti in una scrittura ricchissima di effetti, tutta giocata sulla scala delle dinamiche che raggiungono l’indicazione di un “appena udibile” del terzo brano. 

Dalla seconda scuola di Vienna un salto all’indietro nel tempo ci porta alla prima, quella del periodo classico: la Sonata op. 24 in fa maggiore di Beethoven fu pubblicata nel 1801 insieme all’op. 23, da cui si differenzia per la struttura in quattro movimenti e le atmosfere più distese. La freschezza del celebre Allegro iniziale valse a quest’opera l’appellativo apocrifo di “La primavera”. 

La Sonata op. 121 (1851) di Schumann nasce dall’insoddisfazione del risultato finale del suo lavoro precedente, la Sonata per violino op. 105. Questa “Seconda Grande Sonata”, più “grande” per dimensioni e impegno, fu dedicata all’amico Ferdinand David ed eseguita per la prima volta in pubblico dal violinista Joseph Joachim e Clara Schumann nell’ottobre del 1853. I giochi intellettuali e contrappuntistici che strizzano l’occhio a Bach, gli slanci appassionati e i toni fantastici si ritrovano anche in questa pagina straordinaria, una delle testimonianze più vivide dell’ultima stagione creativa di Schumann.

 

Programma

L. Janáček

Sonata

Con moto – Ballada – Allegretto – Adagio

 

R. Schumann

Sonata n. 2 op. 121

Ziemlich langsam. Lebhaft – Sehr lebhaft – Leise, einfach – Bewegt 

A. Webern

Quattro Pezzi op. 7

Sehr langsam – Rasch – Sehr langsam – Bewegt

L.v. Beethoven

Sonata n. 5 op. 24

Allegro – Adagio molto espressivo –  Scherzo. Allegro molto – Rondò. Allegro ma non troppo