Save vuole aumentare il suo peso nell’azionariato del Catullo e Montichiari per creare il polo aeroportuale del NordEst

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Marchi vuole arrivare all’80% delle quote degli scali di Verona e Brescia 

Foto 1I numeri del sistema aeroportuale di Verona (focalizzato ui charter passeggeri e low cost) e Brescia (traffico merci) nei primi sei mesi del 2017 sono scresciuti del 12% in termini di traffico passeggeri a Verona (1,35 milioni), e del 29% di traffico merci a Brescia (oltre 15.000 tonnellate).

I dati sono contenuti nella semestrale del partner industriale Save (+6,5% nel fatturato su base annua), che si appresta a chiudere le difficili operazioni di riassetto dopo l’uscita dello storico partner De Vido  facendo entrare due fondi nel capitale, Deutsche Bank e Infravia. Concluso il riassetto, Enrico Marchi non ha fatto mistero di voler portare Save dal 40,3% al controllo del Catullo (con quote stimate intorno all’80%), con conseguente diminuzione delle azioni pubbliche, coem quelle del comune di Verona, della Cccia di Verona e delle province di Verona, Trento e Bolzano.

Aerogest (che racchiude i soci pubblici del Catullo) ha attualmente il 47% della società e Save il 40,3%. Marchi ragiona in termini di “Polo aeroportuale del NordEst”: «nel primo semestre dell’anno, gli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona hanno registrato complessivamente 7,4 milioni di passeggeri, in aumento del 10% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, mentre i flussi di merci all’aeroporto di Brescia sono cresciuti del 29,5%».

L’aeroporto di Verona ha chiuso il primo semestre 2017 con un incremento del 12,5% rispetto all’anno precedente, per oltre 1,35 milioni di passeggeri trasportati. I movimenti sono stati quasi 14.000, +4,9% sul 2016. Il traffico domestico, che ha una quota di mercato del 32% sul totale, ha registrato un incremento del 10% rispetto al 2016, grazie ai nuovi voli low cost di Volotea e di Ryanair operativi sullo scalo veronese. Andamento in crescita del +23% per i passeggeri su destinazioni internazionali: l’incremento del traffico è stato favorito anche dalle nuove rotte su Amburgo, Berlino e Norimberga, che hanno contribuito al trend positivo del +32% del mercato tedesco. 

Per quanto riguarda le merci, i dati cargo dell’aeroporto di Brescia relativi al primo semestre 2017 evidenziano un andamento positivo del +29,5%, per oltre 15.000 tonnellate di merce/posta movimentate sullo scalo. Il cargo via aerea, con quasi 4.000 tonnellate di merce movimentata, ha evidenziato un aumento di oltre 5 volte rispetto ai volumi del 2016. L’andamento è legato all’inizio delle attività di SW Italia e Silk Way West Airlines, facenti parte del gruppo Silk Way dell’Azerbaijian, che opera due voli settimanali tra Brescia e Hong Kong (via Baku) dal mese di marzo 2017.