Piano “Fit for 55”: anche per Prodi la strategia europea è un grave errore

«E’ una scelta sbagliata che va a vantaggio solo di Usa e Cina. E poi non è nemmeno sostenibile ambientalmente».

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Piano “Fit for 55”

Sul piano “Fit for 55” proposto dall’Unione europea continuano ad addensarsi nubi tempestose, specie laddove si prevede nel 2035 il divieto di vendita in Europa di veicoli con motore a combustione interna, unico caso nel mondo, visto che fuori dei confini di Bruxelles i motori a benzina e diesel si continueranno a vendere, e pure molto.

La scelta eurocrate è a senso unico e come tale viene pesantemente criticata e bocciata pure da un politico di lungocorso, come Romano Prodi, che ha bollato chiaramente come un «grave errore» che «danneggia l’economia europea» e che va unicamente «a vantaggio di Usa e Cina», oltre a «non essere ambientalmente sostenibile». Insomma, Prodifa strame di tutte le premesse fatte proprie dalla Commissione europea e approvate dall’Europarlamento a strettamaggioranza proprio partendo dall’altare dell’ambientalismo, che pure un neofita capisce che dietro al piano “Fit for 55” c’è tutt’altro che la difesa dell’ambiente.

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La cosa più interessante della bordata di Prodi è definire la scelta europea come controproducente per gli interessisociali ed economici continentali, tutta a vantaggio della sola Cina. E se lo dice uno come lui che ha sempre prestato molto interesse e sostegno alle attività cinesi, c’è da credergli.

Mentre Prodi mina a sinistra il piano “Fit for 55”, a rendere le cose più difficili per Bruxelles c’è anche lo studiocondotto da Ambienta Sgr, secondo cui sarebbe socialmenteenergeticamente e pure ambientalmente molto più efficace spingere l’elettrificazione della manifattura piuttosto che la mobilità. Secondo lo studio di Ambienta Sgr, la manifattura consuma il 40% dell’intera domanda di energia, ben più del 29% assorbito dai trasporti e mobilità e del 30% degli edifici. Puntare su una maggiore elettrificazione dei processi manifatturieri che oggi utilizzanomaggiormente gas metano porterebbe sensibili vantaggi ambientali ed economici, con la riduzione fino al 70% delle attuali emissioni inquinanti.

Anche in questo caso, sarebbe utile che a Bruxelles decidessero sulla base dei dati, piuttosto che della mera ideologia. Tanto più che, riprendendo il parere di Prodi, pure la finestra del 2025 indicata nel piano “Fit for 55” per rivedere la portata degli scenaririschia comunque di bloccare qualsiasi investimento sull’efficientamento ulteriore dei motoriendotermici, che hanno ancora molto da fare, come dimostra anche il recente caso del nuovo propulsore sviluppato dalla giapponese Mazda appena arrivato sul mercato europeo, un Diesel sei cilindri da 3,3 litri di cilindrata da 200 Cv di potenza che evidenzia consumi da utilitaria – anche oltre 30 km con un litro! – nonostante sia al servizio di un Suv da quasi 2 tonnellate di peso come il nuovo CX-60. Roba che un Suv elettrico manco si sogna.

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