In Veneto prima i veneti

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Approvata dalla Commissione affari costituzionali del Consiglio regionale veneto la proposta della Lega Nord

Primi passi del pacchetto di norme “prima i Veneti”, con il via libera in commissione consiliare delle proposte presentate dalla Lega Nord. Con il placet del Pdl, la Commissione Affari istituzionali e bilancio del Consiglio veneto ha approvato a maggioranza le sei proposte presentate a inizio legislatura che introducono criteri di precedenza nell’accesso ai servizi sociali, nelle graduatorie per gli asili nido e i servizi per la prima infanzia, nelle agevolazioni per il diritto allo studio, nelle assegnazioni di alloggi di edilizia pubblica e nei contributi per la prima casa per quanti risiedono o lavorano da almeno 15 anni in Veneto.

 

I sei progetti di legge, presentati già nella precedente legislatura (luglio 2008), erano stati ripresentati in Consiglio nel luglio 2010 tra i primi testi di quella attuale, assieme alla prima proposta statutaria che dava precedenza ai Veneti. Sul fronte statuto il principio è stato annacquato in una versione che impegna la Regione a favorire, secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità, quanti possiedono un particolare legame con il territorio. Le sei proposte di legge sono tutte costituite da un solo articolo, che recita: “Costituisce titolo di precedenza assoluta per gli interventi previsti dalla presente legge, la residenza anagrafica continuativa o la prestazione di attività lavorativa ininterrotta da almeno 15 anni in Veneto di almeno un genitore degli studenti”, aggiungendo alla frase introduttiva i sei temi specifici.

In Commissione si è svolto un dibattito, prima e dopo la votazione, acceso con la maggioranza a difendere il proprio operato e l’opposizione che ha sparato ad “alzo zero” per evidenziare come le prime “vittime” delle proposte sarebbero stati i bambini, ovvero i soggetti più fragili. Il Pdl, con Costantino Toniolo, votando a favore ha sottolineato la necessità del “rispetto dei diritti fondamentali e inalienabili della persona” parole che però non sono bastate a convincere il collega di partito Nereo Laroni che si è dissociato invocando “la libertà di coscienza”. Una sorta di “mal di pancia” nella maggioranza che Dario Bond e Federico Caner, rispettivamente capigruppo di Pdl e Lega Nord, hanno tentato di sedare ricordando come “Prima i Veneti’” sia “il quarto punto del programma elettorale della maggioranza”.

Sul fronte dell’opposizione, il Pd compatto ha rilevato che il pacchetto introduce norme “demenziali, speciose e razziste” e la capogruppo Laura Puppato ha annunciato “battaglia in ogni sede e con ogni mezzo a questi provvedimenti”. Da parte sua, Stefano Valdegamberi (Udc) ha bollato il pacchetto leghista come “proposte di pura propaganda che discriminano bambini e famiglie solo per ingraziarsi un elettorato ormai sempre più disilluso”.

Le norme contestate passeranno ora al vaglio dell’Aula, dove la battaglia tra maggioranza ed opposizione sarà rinnovata.