Al via la XXX edizione de “Bolzano Danza” con la São Paulo Companhia de Dança, fiore all’occhiello del panorama coreutico sudamericano

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Bolzano Danza 2014 Scene of Gnawa Photo Paula Caldas 2 1
Bolzano Danza 2014 Scene of Gnawa Photo Paula Caldas 2 1Un trittico emozionante per una grande festa della danza

C’è fermento e attesa per l’apertura del XXX Festival Bolzano Danza. Lunedì 14 luglio sul palco del Teatro Comunale sarà ospite una delle compagnie più significative del continente sudamericano: la São Paulo Companhia de Dança (ore 21.00). Sei anni di vita, trentadue coreografie in repertorio, più di 350.000 spettatori in sei differenti paesi e una sede nel nuovissimo Complex Cultural Lux di São Paulo progettato dalle archistar Herzog & de Meuron.

La São Paulo Companhia de Dança (SPCD) è nata con il successo nel DNA e non è difficile capirne il perché. Affidata al dinamismo di Inês Bogéa che incontrerà il pubblico alle ore 19.00 al Festivalcafé (piazza Verdi), la SPCD vanta un nutrito numero di danzatori forgiati alla danza accademica e alle più disparate discipline del contemporaneo. Il suo repertorio contempla titoli romantici e tardottocenteschi (La Sylphide, riallestita da Mario Galizzi dall’originale di Bournonville, il Passo a due del cigno nero di Petipa) ‘classici’ del Novecento (Le Spectre de la rose di Fokine, Theme and Variations e Caikovskij Pas de deux di Balanchine) e creazioni originali firmate dagli autori di punta del panorama attuale come il tedesco Marco Goecke, il brasiliano Rodrigo Pederneiras e il canadese Édouard Lock.

Prima compagnia dell’America Latina ad acquisire brani di William Forsythe, la SPCD dà sfoggio della sua bravura in due titoli del maestro: workwithinwork e In the Middle, Somewhat Elevated, quest’ultimo scelto come gran finale della serata inaugurale del XXX Bolzano Danza.

Il programma si apre con la creazione originale di Marco Goecke, Peekaboo. Nata nel 2013 per la SPDC, la coreografia si ispira al gioco infantile di sparizione/apparizione improvvisa. Sulla scena si coniugano con alternanza assoli, duetti, trii e momenti corali in un fantasioso susseguirsi di partiture sorprendenti costruite sulle note di Simple Symphony di Benjamin Britten abbinate con estro alle voci del coro finlandese Huutajat.

Fluidità e luci ambrate avvolgono il cammeo centrale a firma Nacho Duato, neodirettore dell’Opera di Berlino. Gnawa, composizione del 2005, rievoca le atmosfere della città natale del coreografo, Valencia, gli aromi e la luce del paesaggio mediterraneo su una musica che infonde un profondo ‘senso religioso’ e che invita alla trance, a cui il titolo, nome di una comunità mistica islamica, rimanda.

Chiude come In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe, capolavoro del coreografo americano, nato nel 1987 per il Ballet de l’Opéra de Paris (con Sylvie Guillem protagonista). Pezzo forte del repertorio delle più prestigiose compagnie di balletto internazionali – Opéra de Paris, Balletto del Teatro Mariinskij, Balletto del Teatro alla Scala, Semperoper Ballett di Dresda – lascia ancora, a distanza di oltre venticinque anni dalla sua creazione, il pubblico senza fiato. Virtuosismo, velocità esecutiva, punte che incidono il pavimento come chiodi, disequilibri concepiti come sfida possibile ‘al centro’ e al codice accademico sui suoni elettronici deflagranti di Thom Willems. Tutto qui è emozione pura per lo spettatore.