La vendetta (a scoppio ritardato) di Belluno: «le Dolomiti sono nostre»

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30.000 cartoline stampate ed indirizzate alla presidente della Rai su iniziativa della Provincia.

Sono passati poco più di due mesi dalla messa in onda della puntata dedicata alle Dolomiti del ciclo di trasmissioni “Meraviglie d’Italia” messo in onda dalla Rai e realizzato da Alberto Angela. Una bella anzi, meravigliosa puntata (come del resto tutto il ciclo, esempio di autentico servizio pubblico di qualità) che proprio durante la sua trasmissione ha fatto gridare allo scandalo, in quanto l’autore si è dimenticato di dire che quasi la metà (il 46,1%) del massiccio montuoso è “cosa” del Bellunese, facendo intendere che fosse “roba” del solo Trentino e, indirettamente, anche dell’Alto Adige (che invece ne possiedono solo una parte minoritaria assieme al Friuli).

Chi ha confezionato la trasmissione ha forse pensato di ringraziare della gentile ospitalità fornita dal Trentino alla troupe che ha realizzato la trasmissione sui Monti Pallidi sbilanciandosi un pochino più del dovuto (pecunia non olet!), ma la cosa ha fatto arrabbiare decisamente il popolo Bellunese che a scoppio ritardato ha reagito in modo singolare per reclamare il dovuto.

L’Associazione bellunesi nel mondo, con l’appoggio della provincia di Belluno guidata da Roberto Padrin, ha preparato la bellezza di 30.000 cartoline indirizzate alla presidente della Rai, Monica Maggioni con il seguente testo: «Preg.ma Presidente Maggioni, da Bellunese esprimo il mio disappunto per la puntata del programma televisivo “Meraviglie” andata in onda mercoledì 17 gennaio 2018 su Raiuno. Il programma scientifico condotto da Alberto Angela ha presentato le Dolomiti Unesco come se fossero presenti solo nelle province di Trento e Bolzano. Le ricordo, invece, che il 46,1% è in provincia di Belluno. Inoltre sempre nel nostro territorio, a Cortina d’Ampezzo, è presente la sede della Fondazione Dolomiti Unesco. Certo di un Suo intervento in merito a quanto accaduto La invito a venire a visitare la nostra realtà dolomitica».

Peccato che cotanto anelito rivendicativo dolomitico sia andato un po’ oltre la realtà, spacciando nella fotografia riprodotta sulla cartolina per Bellunese anche qualche vetta del Trentino. Cosa che non è passata inosservata, tanto da essere denunciata in un’interrogazione dal consigliere di Civica Trentina, Claudio Civettini, che chiede di ripristinare la «verità geografica», oltre a chiedere «se la Fondazione Dolomiti Unesco svolge il proprio incarico solo a favore della provincia di Belluno, oppure anche per gli altri territori che contribuiscono a finanziarla».

Si vedrà cosa risponderanno, ma una cosa è certa: il tema Dolomiti tra il Bellunese e il Trentino è sempre un tema caldo, anzi bollente, visto che ancora oggi la questione della fissazione del confine tra le due province sul ghiacciaio della Marmolada è ancora lungi dall’essere fissato definitivamente.