La mozzarella di bufala campana Dop ha trovato “marito” in Friuli Venezia Giulia con il bianco friulano “Lupi Terrae Grave 2010”

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consorzio mozzarella bufala presidente Domenico Raimondo

 

consorzio mozzarella bufala presidente Domenico RaimondoLa mozzarella di bufala campana Dop ha trovato ‘marito’. Lo ‘sposo’ ideale è il bianco friulano ‘Lupi Terrae Friuli Grave 2010’ Igt Venezia Giulia di Borgo delle Oche (vino assemblato di friulano, malvasia e verduzzo friulano, parzialmente affinato in barrique), che ha superato gli altri ventiquattro ‘pretendenti’ ed è stato proclamato vincitore, al termine della manifestazione “Bufala & Wine Wedding”, il tour nazionale promosso dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop alla ricerca del miglior vino da abbinare alla mozzarella.

 

Alla Città del Gusto del Gambero Rosso di Napoli, tutti i vini qualificatisi nel corso delle selezioni regionali sono stati esaminati dalla giuria presieduta dal giornalista Luciano Pignataro e composta da Nicoletta Gargiulo (presidente Ais Campania), Mariella Caputo (Taverna del Capitano, sommelier), Marianna Vitale (chef stellata del ristorante Sud di Quarto), Rosanna Marziale (chef e ambasciatrice della mozzarella nel mondo), Arcangelo Dandini (ristorante L’Arcangelo di Roma) e Marina Alaimo (wine writer). Oltre al primo classificato, la giuria ha assegnato alcune menzioni speciali per i migliori abbinamenti regionali. I riconoscimenti sono andati al Veneto con il Bardolino Chiaretto Classico 2010 di Cantina Caorsa; all’Emilia Romagna con lo Spumante rosato metodo classico 2010 (negretto 100 per cento) di Erioli; al Lazio con Alborea 2010 di Casale Certosa e all’Abruzzo con il Trebbiano Notari 2010 di Nicodemi e il Cerasuolo Terra d’Aligi 2010 Spinelli.

vino vincitoreSoddisfatto il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo : “il tour di ‘Bufala & Wine Wedding’ ha rilanciato in ogni regione italiana il marchio Dop e messo in luce la grande versatilità di abbinamento sia con i vini sia in cucina della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che si conferma un prodotto universale, uno straordinario esempio del ‘Made in Italy’, capace di integrarsi con le tradizioni enogastronomiche di tutto il mondo”.

“La nostra iniziativa, realizzata con la collaborazione della Regione Campania, – ha aggiunto il direttore Antonio Lucisano – è durata sei mesi e ha contribuito a radicare due concetti: innanzitutto che la vera mozzarella di bufala è quella a marchio Dop e poi che non è vero che questo prodotto va consumato solo così com’è, ma trova la sua esaltazione nella creatività degli chef. Su questa strada continueremo a puntare, collaborando sempre più non solo con l’alta ristorazione, ma anche con i food blogger, che rappresentano oggi un veicolo di informazione particolarmente importante”.

Quanto al prodotto, quella campana è l’unica mozzarella in commercio ad aver ottenuto il riconoscimento europeo della DOP. Il disciplinare di produzione – approvato sia dal Ministero Italiano dell’Agricoltura sia dall’Unione Europea – prevede l’utilizzo di solo latte intero di bufala – oltre al caglio e sale – proveniente da allevamenti presenti nella tradizionale zona di origine (centro-Sud Italia: Campania – province di Caserta e Salerno, parte della provincia di Napoli e Benevento; Lazio – comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma; Puglia – piccola parte della provincia di Foggia; Molise -il Comune di Venafro). Nel 2010 sono state prodotte circa 36.000 tonnellate di Mozzarella di Bufala Campana, di cui il 25% esportato. Le province di Caserta e Salerno rappresentano circa il 90% della produzione certificata nell’intera area DOPche coinvolge (dati 2010) 111 caseifici certificati, con un fatturato alla produzione di ca. 300 milioni di euro (al consumo ca. 500 milioni di euro) e 20.000 addetti compreso indotto.