Rifiuti, delegazione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia in visita al centro di riciclaggio di Vedelago

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FVG centro riciclaggio Vedelago2 1Grande interesse per le metodiche di recupero che hanno portato la zona ad essere la più “riciclona” d’Italia, senza la necessità di costruire inceneritori

Una delegazione della IV Commissione consiliare del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia – guidata dal presidente Alessandro Colautti (Pdl) e composta dai consiglieri Roberto Asquini (Gruppo Misto), Giorgio Brandolin (PD), Luigi Cacitti (Pdl) e Piero Colussi (Citt-Libertà Civica) – ha compiuto una visita al Centro Riciclo di Vedelago, la località in provincia Treviso che dà anche il nome all’azienda in attività dal 1997 e divenuta eccellenza a livello mondiale in tema di riciclo integrato dei rifiuti urbani.

L’azienda, guidata da Carla Poli, fin dall’inizio, infatti, è stata all’avanguardia nel trattamento dei rifiuti, sviluppando una grande capacità di fare ricerca in collaborazione e sinergia con Università e Istituti e di produrre una radicale innovazione sia sul piano tecnologico che su quello culturale. Offre servizi a comuni, aziende pubbliche, consorzi di filiera e ad aziende industriali, artigianali, commerciali e agricole, trasferendo il know how sviluppato anche ad altre imprese alle quali fornisce consulenza e assistenza nella progettazione di nuovi impianti. E realizza prodotti riciclati, ecologici ed ecosostenibili.

Una visita di grande interesse, per una conoscenza diretta delle possibilità di intervento anche in Friuli Venezia Giulia nel campo del riciclo dei rifiuti proprio in vista del nuovo Piano regionale dei rifiuti. In esso – spiega Colautti – è previsto un unico ambito territoriale regionale e il sopralluogo è stato molto utile per capire gli indirizzi possibili per il futuro. In Friuli Venezia Giulia esistono numerosi impianti con diversi approcci nel trattare la materia “rifiuto” e non mancano le esperienze virtuose di raccolta differenziata. La cultura del riciclo lo valorizza come prodotto, consentendo di coniugare ambiente ed economia, con risultati assai remunerativi. Per questo è importante orientare il sistema sia pubblico che privato verso il recupero e il riutilizzo.

Il rifiuto come risorsa è l’aspetto sul quale anche Piero Colussi pone l’accento sottolineando che nel Centro di Vedelago l’indifferenziato viene riutilizzato per il 95%, ricavando un estruso con il quale si realizzano manufatti in cemento e manufatti in plastica, da riciclo, rispondenti alle norme specifiche di commercializzazione e certificati dall’ICEA (Istituto Certificazione Etica e Ambientale): nascono prodotti per l’industria edile e per l’industria stampaggio plastico (materiali per pavimentazione, recinzione, copertura, rivestimento, arredo esterno, panchine, tavoli, cestini, giochi per parchi, fino alle “bricole” per la laguna).

Un’esperienza, quella di Vedelago, fondata su un approccio culturale rivoluzionario che ha guidato la ricerca tecnologica e lo sviluppo dell’impresa e l’auspicio espresso dai consiglieri che lo hanno visitato è che anche nel Piano regionale si possa prevedere un simile modello virtuoso.