Dal 18 al 21 maggio la 76a “Mostra vini del Trentino”

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mostra vini trentino roccabruna 1La vetrina dell’enologia provinciale al Castello del Buonconsiglio e a Palazzo Roccabruna in versione ridotta con meno della metà delle cantine trentine attive

Dal 18 al 21 maggio torna la Mostra Vini del Trentino, giunta alla sua 76ª edizione, che si svolgerà al Castello del Buonconsiglio e a Palazzo Roccabruna. I due prestigiosi spazi ospiteranno 45 degli oltre 90 produttori vitivinicoli e l’Istituto di Tutela Grappa del Trentino per quattro giornate di degustazioni (una delle quali dedicata in modo esclusivo agli operatori), nelle quali cultori e appassionati avranno l’occasione di scoprire da vicino i vini e le grappe trentine.

Al Castello sarà possibile incontrare i produttori nelle suggestive sale medievali, mentre nei giardini sarà protagonista la “Corte del Gusto”, dove si potranno degustare il pane e i prodotti del territorio con la proposta dell’Associazione Panificatori e delle Strade del Vino e dei Sapori del Trentino.

Protagoniste di questa 76ª edizione saranno anche le “degustazioni teatrali” curate dalla compagnia teatrale Koinè: vino e grappa verranno raccontati attraverso momenti di spettacolo che avranno come denominatore comune il territorio e le sue espressioni. A fare da cornice saranno le “stanze segrete del castello”, meravigliose sale che solo in rare occasioni vengono aperte ai visitatori. Ciascuno degli spettacoli verrà proposto per tre volte consecutive, a distanza di mezz’ora l’uno dall’altro e sarà dedicato a Trentodoc, Nosiola e Vino Santo, al Marzemino, e a Trentino Grappa.

Nonostante i tentativi, anche quest’anno, come già l’anno scorso, spicca la ridotta partecipazione delle cantine trentine alla manifestazione ufficiale organizzata dalla provincia di Trento e dalla Camera di commercio, con la defezione di numerose ed importanti cantine, quasi tutte espressioni di vignaioli privati, che in questo modo intendono sottolineare la cesura non ancora sanata tra la politica di promozione pubblica e le esigenze dei produttori privati. Tra chi quest’anno mancherà all’appello della mostra “pubblica”, cantine come Cesconi, Letrari, Marchese Guerrieri Gonzaga, Balter, Pojer e Sandri, Foradori, Castel Noarna e de Tarczal, realtà piccole o medio piccole, ma di sicuro prestigio, conosciute ed apprezzate anche all’estero.

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Nonostante gli appelli all’unitarietà del monvo vitivinicolo trentino rilanciati anche in sede di presentazione dall’assessore provinciale Tiziano Mellarini, nel mondo enologico trentino permane il malessere, disagio, divaricazione tra chi dovrebbe decidere ed il mondo della produzione, tanto che un anno è passato praticamente inutilmente, con la situazione che è probabilmente peggiorata. L’immagine della viticoltura trentina appare ancora più sbrindellata di un anno fa. La delega di rappresentazione del vino trentino affidata dalla politica al mondo cooperativo – consorzi di secondo grado e proiezioni commerciali e finanziarie delle coop di stampo industriale – non basta più. E soprattutto non convince gli operatori privati, ad iniziare dai Vignaioli. Il risultato di tutto ciò è che il Trentino enologico conta sempre meno sul mercato italiano e internazionale, ed anche i marchi che dovrebbero portare in alto la produzione locale, ad iniziare dagli spumanti del Trentodoc, fanno una ben magra figura, un vaso di coccio in mezzo a rulli compressori come Franciacorta e Prosecco.

Continuare a proporre una mostra “pubblica” su una base che rappresenta poco meno del 50% del patrimonio enologico provinciale non porta da nessuna parte, se non a disorientare ulteriormente il mercato ed i consumatori. Alla politica e ai dirigenti di Trentino Marketing e della Camera di commercio il compito di prendere in mano la situazione ed agire di conseguenza, sempre che non vogliano perdere anche la residua credibilità continuando a marciare come se nulla fosse. Un anno è già passato, inutilmente: ora serve agire, sempre che se ne abbia la voglia e la capacità, mettendo tutti i protagonisti del settore attorno ad un tavolo in condizione di effettiva pariteticità, senza tentazioni di prevaricazione da parte di alcuno. In caso contrario, la schiera degli outsider del vino trentino è destinata ad aumentare ancora di più.