Il riconoscimento di “Albergo storico dell’anno 2013” all’Hotel lago di Braies

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PAB premio albergo storico hotel lago braies 1Premio assegnato dalla Fondazione Cassa di Risparmio dell’Alto Adige in collaborazione con l’Associazione degli albergatori

Il premio “Albergo storico dell’anno” (www.albergostorico.it) ha, da sempre, una doppia valenza: da una parte, premia la salvaguardia di edifici caratteristici sul territorio e, dall’altra, la conservazione di un patrimonio storico sottoforma d’insostituibile luogo di comunicazione e di piacere. “Sia che si tratti, come per i vincitori di quest’anno, dell’Hotel Lago di Braies, affacciato su uno scenario grandioso, o del bolzanino Albergo Löwengrube (speciale riconoscimento), inserito in un vivace quartiere cittadino, la cosa importante è che questi immobili tradizionali rimarranno per altri decenni messaggeri di una radicata cultura edile e gastronomica, oltre che di un elegante stile di vita”. Con queste parole, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Gerhard Brandstätter si è rivolto ai convenuti, in occasione della premiazione tenutasi presso l’Hotel Lago di Braies. Tutti i membri della giuria, alcuni rappresentanti della Fondazione, della politica e dei media non si sono tirati indietro neppure in vista del lungo tragitto fino a Braies e hanno voluto ringraziare e congratularsi con i vincitori di quest’anno, Caroline Heiss (Hotel Lago di Braies) e Barbara Leiter Furgler (Albergo Löwengrube, speciale riconoscimento) per il merito e l’impegno profuso. Il sindaco ha sottolineato l’affascinante storia dell’Hotel Lago di Braies, mentre la Caroline Heiss ha evidenziato l’importanza non solo di un’architettura di qualità, ma anche del “genius loci” e dell’interazione tra luogo e identità. Barbara Leiter, infine, ha ribadito questa posizione, focalizzando l’attenzione sul ruolo del committente, responsabile del successo o dell’insuccesso del progetto.

Il Grand Hotel Lago di Braies che, nel 2009, ha celebrato il suo centesimo anniversario, è stato costruito nel 1809 lontano dalle metropoli, in un luogo dal grande fascino paesaggistico. Su iniziativa della locandiera Emma Heiss-Hellenstainer e di suo figlio Eduard, l’architetto viennese Otto Schmid (1857-1921) eresse un bellissimo edificio classico, che s’inseriva splendidamente nel contesto circostante. “Con l’Hotel Lago di Braies, Schmid non ha realizzato solo un’eccellente struttura, conforme alle moderne richieste di un ospite sempre più esigente, bensì anche un’opera d’arte unitaria nell’ambito del paesaggio alpino. Sulle rive del lago, ha inoltre allestito un ampio parco con sentieri per il passeggio, un pontile per le barche e una cappella. Oltre all’edificio, egli ha progettato anche tutti gli interni dell’hotel, mobilio compreso: tavole e sedie, letti e comò, così come le cosiddette chaise longue”, ha spiegato Roland Flückinger-Seiler, storico dell’architettura e sovrintendente alle belle arti della città di Berna. L’aspetto imponente dell’immobile sul lago, dal suo inconfondibile colore verde-blu, circondato da boschi con le cime sullo sfondo, appare oggi come una visione armonica dei tempi passati. Quasi nessun altro albergo dell’arco alpino è in grado di dare vita, sulle rive di un lago così straordinario, a una tale simbiosi tra architettura qualitativa e natura incontaminata.

Nella sua storia ultracentenaria, quest’albergo è rimasto nelle mani della medesima famiglia e, nonostante l’avvicendarsi delle generazioni e gli innumerevoli interventi strutturali, è quasi impossibile individuare interruzioni della qualità creativa. “Gli ambienti storici contrastano la frenesia della nostra quotidianità con sereni momenti di quiete, intimità e relax. Così facendo, questo raro gioiello culturale non diventa un bene prezioso solo per i suoi proprietari, ma anche per tutta la collettività”, ha affermato il sovrintendente ai beni culturali della provincia di Bolzano Leo Andergassen.

Da sempre i proprietari dell’Hotel Lago di Braies hanno saputo conservare e rinnovare questo prezioso complesso edile in conformità con i criteri per la tutela delle belle arti. È per questo che, oggi, questa struttura ha assunto un inestimabile valore storico nel cuore della meravigliosa cornice dolomitica, in cui è possibile individuare le peculiarità di una storia eccezionale, oltre che di un’architettura e d’interni storici curati con passione. Su questo la giuria era unanime in occasione della premiazione.

In tutt’altra maniera si presenta, invece, l’albergo Löwengrube di Bolzano, insignito quest’anno di uno speciale riconoscimento. Menzionato ufficialmente per la prima volta nel 1543, è uno dei più antichi esercizi ubicato in uno dei quartieri più vivaci della città. Dopo una ristrutturazione durata due anni, a cura dello studio di architettura Bergmeisterwolf, nel luglio di quest’anno questo edificio storico ha riaperto i battenti con un concetto completamente nuovo. Da un locale tradizionale è sorta un’enoteca con un’offerta gastronomica d’eccezione. “Nel rispetto della storia di quest’immobile, gli architetti sono riusciti a trasformare una vecchia locanda in un moderno luogo d’incontro. Accanto alla conservazione e all’accurato rinnovamento delle vecchie strutture (come la stube neogotica), gli architetti hanno optato per l’impiego di materiali edili moderni come il vetro e l’acciaio, che s’inseriscono armonicamente nelle strutture esistenti, entrando in contatto con esse e contribuendo a dare vita a qualcosa di nuovo da un contesto più datato. I proprietari, capaci di assegnare al loro immobile il suo valore “storico”, per la ristrutturazione hanno puntato su un’architettura di qualità, scegliendo, tuttavia, di rivitalizzare l’antico, ma anche d’instaurare un dialogo con qualcosa di completamente nuovo”, ha spiegato l’architetto e membro della giuria Christian Schwienbacher.