Alto Adige, clima politico rovente per lo scandalo Sel

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CentraleElettricaCondoForza 1La gestione delle concessioni idroelettriche rischia di travolgere altri politici ad un anno dalle elezioni. Le opposizioni: “vogliamo chiarezza”

Attorno allo scandalo Sel, la società costruita dalla provincia di Bolzano per subentrare al lucroso affare delle concessioni idroelettriche in scadenza si allarga sempre di più e rischia di travolgere altri politici oltre allo stesso ex assessore e ormai ex consigliere provinciale Michl Laimer della Svp, nel cui partito ora c’è la corsa allo scaricabarile. E’ iniziato davanti al Giudice dell’Udienza preliminare (Gup) di Bolzano Carla Scheidle il procedimento per le concessioni idroelettriche Sel. Si aggrava la posizione dell’ex assessore provinciale altoatesino Laimer, accusato di irregolarità nel rilascio di concessioni idroelettriche ad una controllata della Provincia, la Sel. Il Pm Guido Rispoli che prima indagava soltanto su una concessione, quella per la centrale di Sant’Antonio, ora ha esteso l’accusa ad altre undici gare aggiudicate alla Sel ed ha anche ampliato il capo d’imputazione, aggiungendo l’ipotesi della truffa a quelle già formulate di abuso in atti d’ufficio, turbativa d’asta e violazione del segreto d’ufficio ipotizzando danni di alcune centinaia di milioni di euro.

Di fronte alle nuove contestazioni viene dunque a sfumare l’ipotesi che l’esponente politico possa cavarsela con un patteggiamento con la conseguente sospensione di un’eventuale pena. Il procedimento, che vede indagato anche l’ex direttore generale della Sel, Maximilian Rainer, ipotizza che le carte con le quali la controllata della provincia di Bolzano partecipava alle gare siano state manipolate e manomesse proprio all’interno degli uffici di Laimer, per consentire alla società di aggiudicarsi le assegnazioni. Da quanto emerso, nella sua posizione di assessore, Laimer avrebbe pilotato le gare a favore della partecipata della Provincia, danneggiando conseguentemente le altre società che intendevano aggiudicarsi la concessione. La difesa ha chiesto che gli atti tornino al Pm, con rinvio all’8 novembre dell’udienza preliminare. Il Gup ha concesso i termini alla difesa. Nella nuova udienza il Gup potrà ancora decidere un eventuale rinvio degli atti al Pm.

Le nuove accuse del pubblico ministero hanno arroventato il clima politico ad un anno dalle elezioni provinciali che vedranno il governatore Luis Durnwalder lasciare il suo scranno dopo 25 anni di regno ininterrotto. Proprio contro Durnwalder si è scagliato l’ex segretario politico della Svp Elmar Pichler Rolle, che ha chiesto al partito di “prendere in mano la situazione”. In un’intervista sul quotidiano locale “Dolomiten”, Pichler Rolle afferma che “quella dell’energia è sempre stata una questione sulla quale Durnwalder si è impegnato in prima persona. Chi come il presidente è responsabile – dice ancora – si assuma le proprie responsabilità”, richiamando “il partito – aggiunge – a prendere in mano la questione”.

Dinanzi a quest’attacco frontale, Durnwalder ha replicato a muso duro: la Giunta provinciale “respinge come del tutto infondate le accuse collegate alle manipolazioni nell’assegnazione di concessioni idroelettriche. Né il presidente négli altri componenti della Giunta erano al corrente di tali manipolazioni. Per questo ora è sleale attribuire alla Giunta la responsabilità di quanto accaduto”, commenta la Giunta che ribadisce come “l’accusa di una corresponsabilità del presidente della Provincia o della Giunta provinciale sono campate in aria e del tutto senza fondamento”. In una nota diffusa dalla Giunta si afferma come “questa accusa si basa su un unico argomento: il presidente della Provincia ha gestito direttamente la priorità dell’energia e di conseguenza avrebbe dovuto sapere quanto stava accadendo”. Secondo la Giunta, “chi fa questo collegamento non sa però distinguere tra la competenza sulle direttive politiche, che spetta a ogni capo di governo, e l’attuazione delle stesse sul piano amministrativo”. In tal senso corrisponde al vero che il presidente della Provincia ha condotto le trattative politiche sul passaggio di competenze in materia di energia, “e la loro conclusione costituisce ancora oggi una pietra miliare a livello di autonomia politica”, aggiunge la Giunta. E’ vero anche che si devono a Luis Durnwalder le trattative concluse con successo con i colossi dell’energia Enel e Edison. Da questo però arrivare a dedurre che il presidente o la Giunta fossero informati su tutti i passi dell’iter amministrativo delle prescritte procedure “è sicuramente superficiale e del tutto falso”. La responsabilità dell’amministrazione delle competenze in tema di energia – e quindi anche dello svolgimento delle procedure di assegnazione delle concessioni – spetta infatti solo ed esclusivamente all’assessorato all’energia retto fino a qualche settimana fa dallo stesso Laimer. “Non possiamo essere informati su ogni passaggio amministrativo nelle quasi 40 ripartizioni provinciali”, sottolinea la Giunta. “Abbiamo sempre confidato e confidiamo ancora che negli assessorati si lavori in modo non solo efficiente ma anche e soprattutto correttamente sul piano giuridico. Perciò è ancora più grande la delusione che questo non sia avvenuto proprio in un settore così nevralgico”.

Durnwalder ha anche risposto direttamente alle nuove richieste avanzate dal Pm: “sul piano giudiziario sarà il giudice a dover valutare. Il pm Guido Rispoli ha del resto già confermato che non si procede né contro la giunta né contro il sottoscritto. La situazione – ha detto ancora Durnwalder – è difficile per la crisi economica su molti fronti e avremmo bisogno di essere compatti per affrontare le difficoltà anziché polemizzare ad un anno dalle elezioni”. Durnwalder, infine, ha annunciato che se saranno accertati danni per la Provincia, questa potrebbe costituirsi parte civile nel processo.

Da parte delle opposizioni, esultano i Verdi che hanno portato alla luce lo scandalo, togliendolo dall’insabbiamento: “la cosa peggiore per l’interesse pubblico dello scandalo Sel è che all’orizzonte si affaccia la perdita di tutte le grandi concessioni ex Enel. Noi cittadini e contribuenti corriamo il rischio – attraverso la Provincia – di essere chiamati a coprire enormi perdite, oggi non esattamente quantificabili, ma comunque non inferiori a 500 milioni di euro”. Con in più il rischio, in caso di condanna dell’ex direttore di Sel, che l’azienda provinciale sia definitivamente estromessa anche dalla partecipazione a qualsiasi ulteriore gara di concessione, con il probabile risultato che la gestione della partita idroelettrica vada in mano a qualche colosso europeo. I Verdi chiedono che “da questo enorme scandalo siano tratte le dovute conseguenze politiche e che si avvii subito quel nuovo corso nella strategia energetica per cui noi Verdi ci battiamo da anni”.

Se il giocattolino di Durnwalder si lecca le ferite, al comune di Bolzano si guarda ai prossimi scenari, dove potrebbe essere protagonista l’azienda energetica municipale, Ae: per il sindaco Luigi Spagnolli “sono sconcertato e deluso, anche se qualche sospettuccio che non tutto fosse andato per il verso giusto, lo avevano tutti, visto che hanno praticamente vinto tutte le gare. E’ una delusione anche perché proprio in questo momento, in cui la nostra autonomia viene attaccata, siamo costretti ad ammettere davanti a tutti che anche qui succedono certe cose. E questo non è un bene per l’autonomia”. Spagnolli guarda in casa propria: “come azienda energetica Ae abbiamo un accordo con Sel, che è stato firmato, ma non ancora attuato. Dobbiamo pertanto andare avanti a dialogare, ma se dovesse risultare che Sel ha agito in modo da provocare dei danni ad Ae allora la consociata per l’energia chiederà i danni. I nostri avvocati sono già al lavoro. Ae è un azienda solida e si potrebbe fare carico di altre centrali allargandosi ad altri comuni”, magari evitando che le concessioni vadano fuori provincia.

Intanto, si muove anche la Corte dei Conti: il procuratore regionale, Robert Schuelmers, ha aperto un fascicolo sullo scandalo Sel che vede a processo l’ex assessore provinciale, Michl Laimer, e l’ex direttore generale della Sel, Maximilian Rainer, e si è recato dal Procuratore di Bolzano Guido Rispoli per acquisire la documentazione sui dati dell’inchiesta penale e portare avanti le indagini a livello contabile.