A Fregona nasce la casa del Torchiato

0
501
Casa del torchiato inaugurazione torchio 1
Casa del torchiato inaugurazione torchio 1Manzato: “obiettivo dare un futuro ad un grande vino e al suo territorio”

Nasce dal coraggio dei momenti difficili la “Casa del Torchiato”, moderno centro polivalente realizzato a Fregona dai produttori e dalle istituzioni per preparare e lavorare le uve dei più antichi vitigni trevigiani (Glera, Verdiso e Boschera, ma anche Bianchetta, dall’Ocio e Perera), da pigiare con il torchio dopo sei mesi di appassimento per ottenere un antico vino dolce di territorio, appunto il “Torchiato di Fregona” DOCG Colli di Conegliano.

La struttura è frutto di una scommessa nella quale hanno creduto i viticoltori, le istituzioni e l’intera comunità locale. La quale ha voluto essere presente si può dire al completo alla cerimonia d’inaugurazione, dal primo cittadino Giacomo De Luca all’ultimo nato, a fianco del presidente della Cantina produttori Alessandro Salatin, dell’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, degli esponenti di provincia, comunità montana, europarlamentari, consiglieri regionali e sindaci, ovvero quanti hanno lavorato e operato negli ultimi dieci anni per raggiungere un risultato che sembrava impossibile.

Casa del torchiato inaugurazione Manzato De Luca taglio nastro 1La nuova Casa del Torchiato ha richiesto un forte investimento (il costo complessivo è di 730.000 euro), apparentemente “improbabile” se si guarda alle bottiglie prodotte (per il 2013 e la prossima 39ª Festa del Torchiato ce ne sono poco più di 20.000 da mezzo litro), ma strategico per dare a questo prezioso passito di nicchia, che nasce dai vitigni coltivati anche nei vicini comuni di Sarmede e Cappella Maggiore, il futuro che merita per le sue qualità e la sua storia. Il Centro di appassimento, con fruttaio per mettere a riposo 1.200 – 1.400 quintali di uva, cantina, punto vendita e sede della cooperativa, apre infatti la strada – come ha sottolineato Salatin – ad una produzione che potenzialmente potrebbe arrivare in un paio di vendemmie a 100.000 bottiglie.

L’edificio è stato realizzato riunendo le forze e l’impegno di tutti: tra l’altro la Regione ha messo a disposizione 400.000 euro, 50.000 la provincia di Treviso; 50.000 la Comunità Montana, 50.000 la Cantina produttori creata da sette storici viticoltori della zona, mentre l’amministrazione comunale ha coperto il costo del terreno e altre spese. “E’ un esempio della aggressività che oggi serve per affrontare il mercato in un momento di crisi – ha sottolineato Manzato – e che la Regione concreterà per promuovere l’agroalimentare veneto con un’azione di incoming che coinvolgerà circa 150 operatori esteri, con un’iniziativa rivolta alla Cina, con un accordo con una decina di emittenti private che proporranno prodotti, territorio e lavoro della nostra regione. Ma questa iniziativa serve anche al rilancio del Cansiglio – ha affermato – per il quale stiamo lavorando assieme a tutti i sindaci interessati per dare punti di riferimento per la crescita del territorio e i suoi prodotti tipici”.

Il Centro di appassimento rappresenta per la zona un’iniezione d’innovazione all’interno di un processo di produzione che utilizza da secoli le più antiche uve delle colline trevigiane, un tempo torchiate, dopo l’appassimento, con un unico torchio collocato su una base di “Pietra Dolza”, la pietra da cava della Grotte del Calieron anch’essa strettamente legato a Fregona: “Pietra Dolza” che oggi dà il nome alle bottiglie del Torchiato di Fregona DOCG della Cantina produttori.