Unione Europea-Cina, scatta la Guerra dei dazi

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Difficile valutare le conseguenze dei dazi che l’UE vuole imporre sui pannelli fotovoltaici prodotti in Cina, che risponde con dazi sui vini italiani. Scottà e Morgani: “la Cine cessi subito le sue politiche di dumping sleale”

Sta per scattare una nuova guerra sui dazi tra Unione Europea e la Cina su propri prodotti di punta del reciproco interscambio commerciale. L’offensiva dazi è stata imbracciata dall’Unione Europea nei confronti dei pannelli fotovoltaici prodotti in Cina che, grazie a politiche di dumping figlie dell’attuale sovraproduzione, sta definitivamente affossando l’industria europea del fotovoltaico (il quasi ex distretto fotovoltaico Padovano ne è la puntale riprova).

In risposta, la Cina invece di iniziare una seria trattativa, risponde con la promessa di dazi su uno dei prodotti bandiera dell’Uinone e dell’Italia in particolare, il vino che sta riscuotendo sul mercato cinese notevoli consensi. Una situazione che ha fatto intervenire gli eurodeputati Giancarlo Scottà, supportata dai colleghi indipendenti Eld Claudio Morganti e Oreste Rossi, secondo i quali “è vergognoso che l’intera produzione vitivinicola europea e gli sforzi fatti da migliaia di viticoltori, per superare il calo di consumi nella Ue, rischino ora di capitolare a causa dei ricatti della Cina, che pretende trasparenza senza aver mai dato il buon esempio”. Più che ad imbracciare l’arma della ritorsione “la Cina deponga le armi – ha dichiarato Claudio Morganti – perché finora è stata anche fin troppo ‘graziata’ dall’Europa, che le ha imposto i dazi, non senza prima cercare di negoziare, proprio perché la situazione era diventata insostenibile”. Non solo: “non mi stupisce che la Germania sia subito intervenuta contro la Commissione, visto quanto hanno cercato di fare i tedeschi, fortunatamente invano, affinché l’Ue cambiasse strategia. Una presa di posizione, quella di Berlino, che guardando soltanto agli interessi economici dell’industria tedesca, va contro il principio di solidarietà europea”, ha precisato Morganti, riferendosi alle dichiarazioni del ministro dell’Economia tedesco Philipp Roesler, che ha definito un “grave errore” la decisione della Commissione europea sui dazi.

La guerra dei dazi potrebbe presto allargarsi, almeno stando a Morganti: “l’UE, a questo punto, non solo deve andare avanti per la sua strada ma, vista l’impossibilità di dialogare con il gigante asiatico, dovrebbe anche pensare di applicare dazi e quote ad altri settori industriali in crisi, come al manifatturiero e al siderurgico che, in Italia, ad esempio, risentono da anni delle pratiche commerciali scorrette della Cina”.

Da parte sua, Oreste Rossi giudica “meschino ed irresponsabile l’atteggiamento della Cina, una ritorsione assurda cui mi auguro l’Ue non si pieghi”.