Nuova risonanza magnetica all’ospedale S. Chiara di Trento

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risonanza-magentica-general-electric-ilnordestLa nuova apparecchiatura servirà per ridurre i tempi d’attesa per le visite specialistiche di pazienti esterni

E’ operativa la nuova risonanza magnetica installata all’ospedale S. Chiara di Trento, pronto il personale sia tecnico che medico che ha già fatto due delle 5 settimane di formazione previste per il suo utilizzo, 90 i pazienti che hanno già fatto l’esame con la nuova macchina che sarà in grado di ampliare l’offerta in prima istanza ai pazienti ricoverati, alleggerendo concretamente le liste d’attesa.

La nuova macchina prodotta dalla ditta General Electric Medical Systems ha un campo magnetico di 1,5 Tesla, è quindi analoga per potenza all’altra già in servizio al S. Chiara nonché a quella recentemente installata all’ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto e a quella in funzione all’ospedale di Cles; analogamente a quella più recente di Rovereto, dispone di tutti i più avanzati sistemi per la gestione delle patologie neurologiche (anche con programmi di valutazione funzionale e spettroscopica), vascolari ed oncologiche ovviamente per quanto compatibile con un campo di 1.5T. Studi più avanzati richiedono apparecchiature con campi più elevati (3T) finora autorizzate solo in ospedali con centri di ricerca, ma che stanno entrando nella routine clinica e la cui installazione a Trento è prevista nel futuro nuovo ospedale in via di progettazione.

La nuova installazione è stata resa necessaria in primo luogo per risolvere le criticità del S. Chiara, dove l’apparecchiatura esistente, per quanto attiva 13 ore al giorno e dedicata quasi completamente alle richieste per pazienti ricoverati o per patologie complesse, non era più in grado di soddisfare la domanda con conseguenti tempi di attesa che rischiavano di diventare non più accettabili. Il costante incremento della domanda è dovuto in parte allo sviluppo di branche come la neurochirurgia, ma anche ad un doveroso incremento dell’utilizzo della risonanza in molte patologie come avviene in tutti i centri più avanzati e non ultimo in relazione ad un ulteriore incremento della concentrazione sull’ospedale S. Chiara dei pazienti con patologie complesse (emergenti e non).

Le esigenze che dovrà soddisfare la nuova apparecchiatura sono rivolte alla domanda interna con drastica riduzione delle attese per i pazienti ricoverati, di poter garantire l’esecuzione di esami in emergenza, ma anche di sviluppare tipologie avanzate di esami dedicati allo studio ed alla gestione di patologie oncologiche, cardio-vascolari, neurologiche, ginecologiche e gastro-enterologiche peraltro già presidiate, introducendo nuove tipologie di esami come per esempio gli studi funzionali neurologici.

La maggior disponibilità consentirà almeno in parte di aumentare l’offerta anche per esami a pazienti esterni appartenenti al bacino di utenza della città ora dislocati su altre sedi, sia aziendali che private accreditate.

Il costo complessivo dell’intervento per progettazione, lavori di adattamento dell’area e fornitura in opera dell’apparecchiatura è stato 1.434.000 euro Iva esclusa.