Risiko aeroportuale del Veneto: rilasciata concessione ad Aer Tre per Treviso, mentre si blinda il controllo per Venezia

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Aeroporto di Treviso A Canova 1Zaia: “si va verso la creazione di un vero sistema aeroportuale regionale”

Per i tre aeroporti del Veneto si va verso una definizione degli assetti. Lo scalo “Canova” di Treviso ha visto il rilascio da parte di Enac della concessione quarantennale per la gestione dell’aeroporto in capo alla societa Aer Tre del gruppo Save che già controlla lo scalo veneziano.

“Una tappa fondamentale verso la creazione di un vero sistema aeroportuale regionale a servizio delle imprese, del turismo e della internazionalizzazione del Veneto” commenta il governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale “in pochi anni, grazie a una lungimirante visione, lo scalo trevigiano era già diventato uno snodo importante nel sistema aeroportuale della regione con l’ottenimento della concessione da parte di Enac sarà ora possibile alla società di gestione sviluppare quegli opportuni investimenti che lo trasformeranno in uno scalo ancora più moderno, per operare da un lato in stretta sinergia con Venezia, dall’altro di sviluppare sul territorio di vocazione traffico commerciale e turistico”.

Zaia guarda non solo a Treviso e al suo gemello di Venezia: “guardiamo con grande favore allo svilupparsi in regione di forti sinergie nel settore aeroportuale e del trasporto aereo sapendo che la ripresa del traffico passeggeri non si farà attendere e che essa avrà ricadute fondamentali sull’economia dei territori ma anche sui livelli occupazionali. Gli indici di ACI Europe parlano chiaro: la presenza di una aerostazione è un fattore di localizzazione fondamentale per le imprese, senza contare che per ogni milione di passeggeri in più si contano migliaia di nuovi posti di lavoro diretti o nell’indotto”.

Aeroporto Montichiari 1Il rilascio del decreto interministeriale del Ministero dell’economia e del Ministero dei trasporti, che conferisce efficacia al contratto sottoscritto tra Enac e Aer Tre, ha subito forti rallentamenti, anche a causa del succedersi di diversi governi. L’11 settembre 2013 il decreto è stato registrato alla Corte dei Conti, portando così a definitiva conclusione l’intero iter. La durata della concessione quarantennale decorre dalla data del 16 aprile 2013. L’ottenimento della concessione permette di avviare il piano di sviluppo infrastrutturale dello scalo – per il quale si attende ora la Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Ministero dell’ambiente – che prevede investimenti per lo sviluppo del terminal, la manutenzione della pista di volo, l’ampliamento dei parcheggi, lo sviluppo delle aree commerciali del terminal e servizi ausiliari, nonché un significativo importo dedicato alle mitigazioni ambientali in modo da garantire la sostenibilità ambientale del piano di sviluppo approvato con la Concessione quarantennale. L’ottenimento della concessione quarantennale, per il gruppo Save, segna dunque un ulteriore importante traguardo del sistema aeroportuale Venezia-Treviso, anche in vista dell’auspicata ripresa del settore del trasporto aereo.

Manovre incorso anche sull’assetto gestionale dello scalo “Marco Polo”, sul quale si erano sollevate le ambizioni di espansione del polo logistico di Francoforte. L’Aeroporto di Venezia, resterà in mani italiane nonostante l’uscita di scena di Generali, grazie ad un’operazione che consente di bloccare le mire espansionistiche dell’Hub di Francoforte. Secondo lo schema a cui le varie parti stanno lavorando, i passaggi di mano tra i soci (Generali, Finint e Morgan Stanley), avverrebbero a monte della catena di controllo dell’Aeroporto Marco Polo, all’interno della holding Agorà Investimenti, che controlla il 40,12% di Save attraverso Marco Polo Holding, posseduta al 99,99%. In particolare Generali cederebbe il proprio 33,49% di Agorà alla Finint di Enrico Marchi, presidente e Ad di Save, che ne controlla già il 50,11%. Quest’ultima, poi, girerebbe la quota rilevata da Generali a Morgan Stanley, già titolare del 16,4% di Agorà attraverso il fondo Star Holding, che salirebbe così al 49,8% di Agorà, con una partecipazione che diventerebbe quasi paritetica.

In sospeso resta poi il dossier sul terzo aeroporto del veneto, il “Catullo” di Verona (cui fa capo anche il “Montichiari” di Brescia) su cui Save aveva presentato un’offerta per avviare un processo di integrazione, con uno scambio azionario (lo 0,9% di Save in cambio del 5% di Catullo). Mancano due giorni infatti al termine fissato da Catullo per decidere se creare ad Est un asse con Save, oppure se discutere ad Ovest con Sacbo (Aeroporto di Bergamo) ed eventualmente Sea (Aeroporti di Milano).