Concessioni autostradali del NordEst: un passo avanti, forse

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Venezia-luca-zaia-ugo-rossi-ilnordest-ilnordestquotidianoLupi riceve Rossi e Zaia (accompagnati dai vertici di A4 e A22). Tra 30 giorni la chiusura della questione Valdastico Nord

A Roma, nella sede del Ministero delle infrastrutture e trasporti alla presenza del titolare Maurizio Lupi si è svolto un dialogo tra (quasi) sordi in tema di rinnovo delle concessioni autostradali del NordEst in scadenza. Un incontro che non ha portato nulla di nuovo, se si eccettua l’ennesimo rinvio di trenta giorni che dovrebbe essere anche l’ultimo accetto dallo stesso Lupi che ora vuole arrivare ad una soluzione, condivisa o meno che sia.

Da una parte, la provincia di Trento ha ribadito il proprio “niet” al completamento dei 15 chilometri dell’autostrada A31 Valdastico Nord (quasi completamente in galleria) sul proprio territorio. Lo stesso Lupi – di fronte all’impossibilità da parte trentina di accettare l’opera – ha proposto di riaggiornare il vertice tra trenta giorni. In questo lasso di tempo saranno messe a fuoco delle alternative. Dal ministero arriva l’invito a riconsiderare la fattibilità dell’intervento sul quale però il presidente del trentino Ugo Rossi ha riconfermato tutti i dubbi: «abbiamo sempre detto e siamo tuttora convinti che il prolungamento della Valdastico a Nord con la realizzazione dell’ultimo tratto in Trentino non è coerente con un quadro generale della mobilità che punta a trasferire quanto più traffico possibile dalla gomma alla rotaia».

Dal Trentino al fronte Veneto: secondo il governatore Luca Zaia «la Regione conferma la volontà di andare avanti col prolungamento verso Nord della Valdastico e della sua conclusione sulla Brennero. Mancano all’appello poco meno di 39 chilometri, di cui 19,8 chilometri per arrivare al confine, sostanzialmente due lotti». Zaia, accompagnato dall’assessore veneto alle infrastrutture Renato Chisso, dal direttore generale di A4 Holding Maurizio Pagani di A4 holding spa e dall’amministratore delegato della Brescia-Padova Giulio Burchi, precisa che «per noi la Valdastico Nord significa sgravare la A4 nel tratto Venezia-Vicenza, con i suoi 80.000 veicoli/giorno che insistono su questo tratto, significa dar sfogo all’attraversamento non solo Est-Ovest da Milano a Venezia ma anche a quello Nord-Sud. Non a caso l’infrastruttura interessa più province, da Rovigo, Padova, Vicenza per finire con Trento – prosegue Zaia – E non dimentichiamo inoltre che per noi Valdastico Nord significa anche completamento della Pedemontana che congiunge la A27 in provincia di Treviso, per congiungersi con la Valdastico». Secondo Chisso «per il Veneto, ma credo per tutta l’economia interessata ad un migliore collegamento con la Baviera e il cuore dell’Europa, il completamento della Valdastico non è un optional ma un obiettivo da perseguire. Bene la proposta e i tempi dati dal ministro Lupi per ottimizzare le modalità di completamento della Valdastico a Nord». Zaia conferma gli obiettivi del veneto: «noi andiamo avanti a spron battuto verso il completamento della Valdastico. Ben venga dunque la soluzione che propone il Ministro Lupi per definire compitamente e definitivamente il tracciato sui territori su cui insisterà questa nuova infrastruttura».

Quanto alla proroga della concessione in essere ad A22 in scadenza con la fine di aprile, Lupi ha aperto ad una proroga tecnica, necessità di una gara ma con criteri diversi rispetto all’impostazione poi impugnata, volontà di superare con norma i problemi giuridici, prossima registrazione alla Corte dei Conti della delibera CIPE. «Abbiamo ricevuto importanti conferme in merito alla necessità di includere nella pianificazione complessiva del progetto Tunnel del Brennero anche le tratte di accesso – ha commentato il presidente Rossi – ma anche la disponibilità a valutare i progetti in un’ottica complessiva e più rispettosa dell’ambiente».

La posizione del Governo – ha riassunto Rossi – è quella di raggiungere un’intesa con le amministrazioni locali per sbloccare gli oltre 550 milioni di euro accantonati per il rinnovo della ferrovia del Brennero, per la realizzazione delle relative gallerie, e dei collegamenti e delle infrastrutture connesse fino al nodo stazione di Verona. Il sì da parte trentina è legato alle assicurazioni – confermate dal ministro – di non veder stralciato dalle priorità il lotto trentino compreso nell’intera tratta di accesso Sud, e quindi di riavviare entro tempi certi la fase progettuale e di realizzazione del lotto 3 (circonvallazioni di Trento e Rovereto). Altra richiesta riguarda la proroga della concessione autostradale, in scadenza: «per quanto riguarda il rinnovo della concessione – continua Rossi – lo stesso ministro ritiene difficile un percorso alternativo alla gara, fermo restando che andranno individuati criteri diversi rispetto all’impostazione del bando che lo scorso marzo è stato annullato dal Consiglio di Stato e che occorrerà, ad esempio, tenere conto di una serie di investimenti necessari a garantire opere accessorie che vanno nel senso della sicurezza, del minor impatto ambientale e di tutta una serie di opere complementari a vantaggio dei territori».