Corte dei Conti, certificata la buona gestione dei conti in Veneto nel bilancio 2013

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luca zaia e procuratore corte conti veneto carmine scarano 1Zaia: «per come siamo costretti ad amministrare la cosa pubblica a causa delle decisioni di Roma, siamo degli eroi»

La Corte dei Conti di Venezia Sezione regionale di controllo per il Veneto, presieduta da Claudio Iafolla ha dato il giudizio positivo sulla legittimità e regolarità della gestione della regione del Veneto riguardo il bilancio 2013.

Le relazioni del magistrato da Giampiero Pizziconi e la requisitoria del Procuratore regionale, Carmine Scarano, hanno evidenziato le complicazioni nel redigere un bilancio a causa delle continue modifiche normative e dell’incertezza sulle reali risorse disponibili, sottolineando inoltre la necessità di porre maggior attenzione al rispetto dei tempi di approvazione del bilancio, la criticità derivante dall’utilizzo dei “mutui a pareggio” per conseguire gli equilibri di bilancio. Dalle relazioni dei togati emerge anche che la Regione ha rispettato i vincoli per il conseguimento degli equilibri di cassa e di competenza, quelli del Patto di stabilità e i limiti normativi all’indebitamento. Si evince, inoltre, la diminuzione progressiva delle spese del personale, una crescita delle aziende sanitarie che chiudono con un utile e la diminuzione delle società partecipate dirette che registrano perdite di esercizio.

Il giudizio è stato salutato con viva soddisfazione da Luca Zaia, presidente della regione Veneto: «la Corte dei conti lo ha certificato una volta di più: siamo un Ente virtuoso. Siamo degli eroi». Per Zaia questo «è un marchio di qualità che la Corte dei conti appone sul nostro operato, non solo di questo ultimo anno, ma di tutti e quattro gli anni della nostra amministrazione. Questa verifica ci permette di mostrare ai veneti che quel “palazzo di cristallo” che deve essere la Regione, esiste realmente».

La regioen del Vento, 94.000 dipendenti, 17 miliardi di bilancio, 80 milioni di euro di prestazioni sanitarie, «danno il senso della vastità dell’impegno di governo del Veneto – ha detto Zaia – ma mi piace ricordare in questa sede che proprio nella gestione della sanità noi siamo i più virtuosi d’Italia, siamo un punto di riferimento a livello nazionale. Abbiamo ereditato un Ente indebitato per 4,3 miliardi di euro, una situazione che avrebbe potuto paralizzarci. Abbiamo dovuto concentrare fondamentalmente la nostra azione amministrativa al risanamento. E ci stiamo riuscendo, sia sul fronte del contenimento della spesa del personale, sia nella gestione delle società partecipate, prima fra tutte Veneto Sviluppo, che ha svolto un ruolo importante a sostegno della nostro sistema produttivo».

Zaia ha poi concluso il suo intervento davanti ai giudici denunciando gli effetti nefasti dell’applicazione del Patto di stabilità: «è immorale che nel Veneto ci siano 200.000 disoccupati, che più di cento imprenditori si siano suicidati e i nostri soldi, oltre 1,3 miliardi di euro, vengano bloccati nella tesoreria unica: lo Stato, mentre tiene ferme le nostre risorse, ci presta 1,4 miliardi, obbligandoci a pagare un interesse pari a 20 milioni di euro all’anno».