Estate in Friuli Venezia Giulia: una stagione turistica difficile

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FVG gruppo soccorso alpino e speleologico 1
FVG gruppo soccorso alpino e speleologico 1Bolzonello: «nel complesso il sistema ha tenuto, anche se le difficoltà maggiori sono in montagna»

«Una stagione difficile, complicata, ma i numeri ci dicono che l’estate turistica del 2014 in Friuli Venezia Giulia ha tenuto», anche a fronte di una situazione meteo, in particolare a luglio, che ha fatto decisamente soffrire ed una crisi che, «se non può essere un alibi», comunque c’è, ed incide in modo negativo: questa la lettura complessiva del vicepresidente della Regione ed assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello, sui dati arrivi e presenze maggio-agosto 2014 del turismo regionale, che ha visto arrivare (nel globale) oltre 1,2 milioni di turisti, con una presenza di 5,2 milioni di ospiti (arrivi con un segno positivo dell’1% netto; presenze -2,8%).

Arrivi e presenze in regione che, suddivisi per ambito territoriale, confermano che il “focus FVG” resta il mare, che le città e la fascia intermedia offrono anche significativi incrementi, mentre la montagna continua a presentare una situazione non certo facile, anche se con numeri non paragonabili certo a quelli del mare.

Lignano (e l’area lagunare) segnalano un +1,5% negli arrivi ed un -2,4% nelle presenze, Grado (con Aquileia e Palmanova) il “buon dato” degli arrivi, +3,45, ed un -4,1% delle presenze, tutte “cifre” dovute alla performance del turismo straniero.

Pordenone ed Udine segnano risultati in campo positivo, con la “punta” del capoluogo friulano e delle aree contermini (il +8,8% di arrivi ed il +11% delle presenze nell’Udinese, a Cividale e San Daniele sono «veramente significativi», ha osservato Bolzonello, all’insegna di quel “turismo lento” nel Medio Friuli che la Regione sta incentivando), sale di poco Trieste (+0,8% arrivi, +0,1% presenze) ma «le previsioni settembre/ottobre si prospettano buone», perde Gorizia (-9,9% arrivi, -14,2% presenze) ma il dato è “drogato” dalle perdite nel settore del cosiddetto turismo business.

La montagna invece si attesta su cifre in negativo, con i tre ambiti del Tarvisiano/Sella Nevea/Pramollo, della Carnia e del Piancavallo/Dolomiti friulane che attestano un -11%, -7,9% e -3,2% negli arrivi ed un -8,7%, -14,8% nelle presenze complessive, con la positività, invece, delle presenze del territorio montano della Destra tagliamento, con un +7,8%.

Proprio sulla montagna il vicepresidente Bolzonello ha insistito, parlando dell’«esigenza di caratterizzare sempre di più il prodotto montagna: la montagna FVG non può più offrire un prodotto generalista, ma puntare sempre di più su “pacchetti specifici” dedicati al turismo attivo».

«Andiamo a riprenderci i nostri mercati«, ha ricordato di aver osservato ad inizio legislatura Bolzonello: «abbiamo fatto una campagna “forte” in Austria, Carinzia e Stiria soprattutto, ed alcuni test in Baviera, ed i risultati ci hanno dato ragione», ha quindi dichiarato l’assessore regionale, illustrando il +6,1% degli arrivi ed il +4% delle presenze austriache, nonché il +1,1% degli arrivi dalla Germania.

Resta al palo invece il movimento interno, con una presenza complessiva del turismo FVG che parla di un -10,7% di arrivi ed un -13,2% nelle presenze. Andando poi ad analizzare gli andamenti mese per mese (sempre rispetto al 2013), si nota come ad un giugno molto positivo, addirittura con un +14,95% nelle presenze, ha fatto riscontro, causa la situazione meteo, un luglio difficile, caratterizzato ad -7,98% nelle presenze, che si è ripercosso in negativo anche al successivo mese di agosto (-4,29%).

Alcune “partite” restano comunque ancora da giocare, ha quindi sottolineato Bolzonello, ricordando la necessità di intervenire sulle infrastrutture turistiche del settore mare: le terme a Grado, il lungomare e la Terrazza a mare di Lignano, il tema appartamenti, con l’esigenza di un loro complessivo «rinnovo» all’insegna della qualità. Il vicepresidente ha inoltre ribadito che la Regione «non tornerà» alla Bit/Borsa internazionale del Turismo di Milano finché questa manifestazione non sarà riorientata e sarà considerata «appetibile» dagli operatori, mentre è confermata la presenza della Regione al Padiglione Italia dell’Expo 2015 e soprattutto nel “Padiglione Vino” della stessa Expo milanese.

«In proiezione Expo stiamo lavorando, in parallelo, anche per portare in Friuli Venezia Giulia nuovi flussi di visitatori, legando il nostro territorio d’eccellenza (dalle Dolomiti al mare) all’enogastronomia»: come richiesto alle agenzie internazionali da tutte le Regioni, si intendono infatti sviluppare pacchetti turistici che inglobino anche 2-3 giorni “fuori Milano” e «ci attendiamo ritorni interessanti per il Friuli Venezia Giulia», ha concluso Bolzonello.

Un’ultima annotazione, il vicepresidente l’ha riservata alla volontà della Regione di incentivare finanziariamente sempre di più i progetti “collettivi”, «a maggiore ragione nell’area montana», che vedono più soggetti legarsi a proporre un’offerta più complessiva del territorio.