Enel, oltre a vendere energia toppo cara, sospende a suo piacimento la fornitura alle aziende

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elettrodotti tralicci energia 1Per risparmiare sugli straordinari, l’Ente decide di intervenire sulla cabina di distribuzione di energia di un distretto industriale in un giorno lavorativo, costringendo alla chiusura le aziende

Succede anche questo in un’Italia che fa a gara per sforzarsi di non essere competitiva. Invece di fare gioco di squadra per agevolare la produzione, Enel si comporta come un signorotto feudale che decide e dispone sulla testa dei sudditi, i quali devono adeguarsi a testa bassa. Il tutto per non pagare gli straordinari al proprio personale, anche se ciò si scarica con un costo improprio e non preventivato su molte imprese, già alle prese con una congiuntura difficile.

I fatti li denuncia Apindustria Confimi Imprese della provincia di Vicenza con il suo presidente Fulvio Lorenzin: sul banco degli imputati sale l’Enel di zona che, per non pagare otto ore di straordinari ad alcuni suoi operatori, è pronta a privare un’intera zona industriale dell’energia elettrica, mandando in tilt le aziende nell’ultimo giorno lavorativo del mese di ottobre. Come se non bastasse, della sospensione del servizio le imprese interessate sono state avvisate con pochissimo preavviso, come se il ciclo di produzione e gli impegni di consegna delle varie imprese potessero essere gestiti a piacimento sulla base delle esigenze dell’Enel. Una delle ditte interessate, la Vela Technologies Srl di Villaga, ha ricevuto la comunicazione dell’interruzione della corrente prevista per il prossimo venerdì 31 dalle 8.45 alle 15.30 per lavori ad una cabina elettrica solo la mattina di martedì 28 ottobre.

La Vela Technologies è una realtà industriale che esporta per il 70% del proprio fatturato e continua ad vantare risultati soddisfacenti nonostante la crisi. Per lunedì 3 novembre la ditta aveva previsto la consegna di materiale verso Germania, Cina e Turchia. Per mantenere attiva la linea di produzione e finire di preparare il materiale nell’ultimo giorno utile, il titolare aveva chiesto ad Enel se fosse possibile spostare gli interventi sulla cabina a sabato o domenica. Nulla da fare. La risposta è stata negativa, con una motivazione assurda: l’ente non esegue lavori nei fine settimana per non sostenere costi straordinari. Non pagare qualche euro in più all’ora a 4-5 persone per farle lavorare il sabato causerà quindi dei danni potenziali per centinaia di migliaia di euro a Vela Technologies e agli altri stabilimenti del distretto. Davvero un bel esempio di come ci si deve comportare nell’esercizio di un servizio pubblico qual è la distribuzione dell’energia elettrica.

«È inaccettabile che Enel fermi la produzione di un’impresa proprio il venerdì, una giornata chiave per le spedizioni – tuona il presidente di Apindustria Confimi Vicenza, Flavio Lorenzin – e per di più il 31 ottobre, rischiando di far slittare di un mese i pagamenti. In un momento delicato in cui le imprese italiane si trovano in affanno e chiedono aiuto, si danno risposte al contrario, mettendo un freno anche alle attività che funzionano bene. Ci auguriamo che Enel faccia un passo indietro entro venerdì e ci dichiariamo pronti a difendere qualsiasi altra azienda si trovi in una situazione così assurda».