Veneto, il Consiglio regionale vota il via libera all’esercizio provvisorio

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zaia e ciambetti incontro sindaci trevigiani 3 1Ciambetti: «scelta obbligata che mette in sicurezza la possibilità di spesa e i pagamenti della Regione»

Con 36 voti a favore, 14 contrari e un astenuto, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato l’esercizio provvisorio del bilancio per l’anno finanziario 2015.

Il progetto di legge, presentato da Costantino Toniolo (Ncd) come relatore in quanto presidente della prima Commissione consiliare, è composto di tre articoli che autorizzano la Giunta all’esercizio provvisorio ed adeguano la normativa regionale in materia di programmazione e contabilità al decreto legge 118/2011 (“armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio regionali”). La legge approvata autorizza per i primi quattro mesi del 2015 l’esercizio provvisorio del bilancio di previsione presentato dalla Giunta il 9 dicembre scorso, al fine di assicurare il regolare pagamento di stipendi, oneri, fornitori e spese ordinarie, fintantoché non sarà approvato il bilancio preventivo 2015.

Durante l’esercizio provvisorio la Regione non potrà effettuare spese di investimento né contrarre mutui, ma in compenso garantire l’ordinaria gestione, oltre che alle Ulss, alle aziende ospedaliere e all’Istituto oncologico veneto, anche alle agenzie ed enti partecipati dalla Regione (Veneto Agricoltura, Avepa, Veneto Lavoro, Veneto Strade, Arpav, Parchi regionali, Istituto ville venete, Esu, Sistemi territoriali, Veneto Acque, Veneto Nanotech, Veneto Innovazione, Veneto Promozione e società Rocca di Monselice).

Nel suo complesso, il progetto di legge è stato fortemente criticato nella tempistica dal correlatore Piero Ruzzante (Pd) che ha sottolineato come il ricorso all’esercizio provvisorio mostri una capacità di programmazione politico-strategica molto limitata: «siamo l’ultima regione ad approvare il bilancio di assestamento e questo indica incapacità di visione, debolezza nelle scelte e povertà decisionale della Giunta della nostra regione». L’assessore Roberto Ciambetti, intervenendo in risposta alle critiche giunte ha ammesso il ritardo nella presentazione dell’assestamento, ma ha anche ricordato che i continui mutamenti di scenario normativo hanno costretto le regioni «ad adeguamenti continui nelle scelte e nelle cifre che compongono i propri bilanci. Credo che ai cittadini e alle imprese interessi piuttosto sapere che non abbiamo applicato alcuna addizionale alle imposte e che siamo l’unica Regione con la Basilicata a non aver aumentato il prelievo sull’Irpef per finanziare la sanità, anche se oggi i tagli paventati dal governo mettono a serio rischio la qualità del servizio socio-sanitario erogato dalla nostra Regione. Indiscutibilmente, dopo aver tagliato ogni voce e ridotto al minimo la spesa comprimibile, vedo acuirsi le tensioni sui nostri conti ed è sempre più difficile, con queste condizioni imposte da Roma, raggiungere l’equilibrio economico-finanziario». Secondo Ciambetti «il bilancio della Regione è intimamente connesso alla Legge di stabilità varata dal Governo e non è realisticamente possibile presentare un budget credibile senza tener conto di quanto stabilisce Roma, che ha tagliato risorse alle 15 regioni a Statuto ordinario, tra cui la nostra, per ben 3.452 milioni di euro. Il riparto dei fondi verrà definito entro il 31 gennaio nel corso della Conferenza Stato-Regioni e in queste condizioni è onestamente difficile fare un bilancio credibile, con le prospettive drammatiche che vanno definendosi anche per la sanità».