Imu su terreni agricoli: Governo Renzi indietro tutta

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matteo renzi premier mano conta 1Dopo il guazzabuglio causato da una decisione affrettata (per non dire peggio), ricorsi e sospensive del Tar, tutto torna come prima. Divina: «una situazione insostenibile di cui anche Renzi, Padoan e Martina hanno finalmente dovuto prendere atto»

Un Consiglio di ministri lampo (si è riunito nel pomeriggio di venerdì 23 maggio dalle ore 15,40 alle 16,00) e la querelle sull’Imu agricola è cancellata: il Governo Renzi ha provveduto a fare macchina indietro tutta, rimangiandosi il provvedimento previsto nell’assestamento di bilancio 2014, poi attuato con colpevole ritardo solo a novembre inoltrato. Insomma, tanto chiasso per nulla.

Il Consiglio dei ministri ha approvato su proposta del premier Matteo Renzi e dei ministri dell’Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, e delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, un decreto legge con misure urgenti in materia di esenzione IMU, «che va a ridefinire i parametri precedentemente fissati, ampliandone la platea», spiega Palazzo Chigi nella nota diffusa dopo il Consiglio. Il testo prevede che a decorrere già dall’anno in corso, l’esenzione dall’imposta municipale propria (IMU) si applica «ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat; ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei comuni italiani predisposto dall’Istat. Tali criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014». Ne consegue che per il 2014 «non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con i ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, e dell’Interno, del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri sopra elencati – prosegue la nota di Palazzo Chigi -. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015».

Il governo si è finalmente reso conto che i criteri con cui aveva innovato le modalità di esenzione dall’Imu per i terreni agricoli (basando l’esenzione prendendo a riferimento l’altezza della sede del municipio) erano un guazzabuglio e che generavano pesanti discriminazioni. Di fronte al pasticcio creato, amplificato da ricorsi e sospensive del Tar, la marcia indietro del governo, ripristinando la situazione precedente alla riforma.

Una marcia indietro, l’ennesima del Governo Renzi, che fa sorridere amaro al vicecapogruppo della Lega Nord, Sergio Divina: «bene il ritiro del provvedimento a seguito delle proteste nostre, del mondo agricolo e dei comuni, perché si era venuta creando una situazione insostenibile. Ma Renzi e compagnia potevano evitare di dare un’ennesima prova di cattivo governo della cosa pubblica se solo riflettessero meglio sul contenuto e sulla portata dei loro provvedimenti».